A cavallo tra le vacanze di Natale e le prime settimane di Gennaio ho dedicato un po’ del mio tempo libero ad una lettura per me un po’ diversa dal solito: Slow Fashion di Safia Minney .
Mi è sembrato il modo più coerente di dare continuità a quella sensazione di disagio e di impotenza che la visione del documentario The True Cost mi aveva generato.
Slow Fashion è un libro corale che dà voce a numerosi e diversi attori che hanno fatto della moda sostenibile il loro obiettivo di vita: dopo una parte introduttiva che illustra come e perché il modello del fast fashion sia ambientalmente ed eticamente insostenibile il libro si snoda su 5 capitoli che affrontano i seguenti temi:
- Nel capitolo 1 viene dato spazio a varie personalità attive nella propaganda sulle verità nascoste del Fast Fashion: Livia Firth, Andrew Morgan (direttore di The True Cost), Lucy Siegle (autrice del libro To die for – Is fashion wearing out the world?), Kirsten Brodde (capo della campagna Detox di Greenpeace), Diana Geffner (direttrice dell’associazione americana Fair World Project) e molti altri;
- Nel capitolo 2 si parla di “fashion influencers” ovvero celebrità, modelle, attrici, fashion blogger che hanno scelto per se stessi/e la moda etica , di come essi la vivano e delle loro opinioni riguardo a come renderla più diffusa;
- Nel capitolo 3 a parlare sono invece i fashion designer che delle scelte etiche/ecologiche hanno fatto il loro tratto distintivo;
- Nel capitolo 4 si parla degli imprenditori (social entrepreneurs) che hanno scelto di utilizzare il proprio business non per arricchirsi a livello individuale ma come strumento di cambiamento sociale;
- Il capitolo 5 infine parla di eco concept stores, molto più di semplici negozi, luoghi di incontro per chi vorrebbe o ha già scelto di fare scelte sostenibili a 360°, in cui è possibile trovare non solo abbigliamento ma anche accessori e oggetti di arredamento di marchi etici
La mia opinione su Slow Fashion di Safia Minney
Slow Fashion di Safia Minney è indubbiamente un libro da leggere per chi è interessato a capire come sia possibile trovare in vendita t-shirt a 2€ o jeans a 9€ e quale sia il costo ambientale/sociale di questo risultato finale.
E non è l’ennesimo libro di denuncia sul fast fashion: il focus è tutto sullo slow fashion ed i suoi benefici e sui designers, influencers ed eco-concept store che lavorano quotidianamente per diffonderne la conoscenza; l’obiettivo è quindi quello di dimostrare come la moda possa essere giusta, etica e sostenibile non di demonizzare la produzione industriale di massa e personalmente trovo che questo focus sulla positività anziché sulla negatività sia davvero bello.
Grazie al suo design elegante ed alle belle immagini a colori Slow Fashion di Safia Minney è anche efficace nel comunicare che la moda etica non costituisce una scelta di abbigliamento triste o fuori moda ma è davvero in grado di soddisfare le esigenze di chi è particolarmente attento all’appeal del proprio guardaroba e questo secondo me è un messaggio fondamentale per contribuire ad una sua maggior diffusione.
Infine, per quanto mi riguarda, questo libro ha sicuramente costituito una bella occasione per conoscere – non solo per nome ma anche sotto il lato umano – tanti brand, blog e shop online che non avevo ancora incrociato sul mio cammino.
E’ vero, c’è l’ostacolo della lingua inglese, ma per quanto mi riguarda non ho trovato difficoltosa la lettura e questo credo sia anche il merito del taglio che è stato dato al libro: ad ogni tema/personalità sono dedicate due pagine dopodiché si passa ad un altro argomento e questo è sicuramente più semplice del fatto di dover seguire un discorso lungo pagine e pagine, siete d’accordo?
Slow Fashion di Safia Minney può essere acquistato sia tramite lo shop online di People Tree che tramite [easyazon_link identifier=”1780262833″ locale=”IT” nw=”y” nf=”y” tag=”goinnatu-21″ cart=”n”]Amazon[/easyazon_link].
Chi è Safia Minney?
Per chi non lo sapesse Safia Minney è la fondatrice del brand di moda fair trade e sostenibile People Tree; e per il suo continuo impegno e lavoro nella diffusione di un approccio fair trade all’industria della moda è stata premiata come Outstanding Social Entrepreneur dal World Economic Forum ed ha ricevuto un MBE per il suo lavoro nel mondo dell’industria della moda etica.
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