Benton Fermentation Essence è la prima essence coreana che mi sono procurata da quando ho iniziato ad appassionarmi anche di cosmesi naturale coreana.
Scelta piuttosto banale, a dire la verità, dal momento che Benton Fermentation Essence rientra tra le essence coreane che più sono divenute famose qui in occidente.
Cos’è una essence coreana e a cosa serve
Lo step dell’applicazione della essence è indubbiamente una novità per noi occidentali ma al contrario è una pietra miliare della beauty routine coreana.
La cosmesi coreana prevede addirittura due tipi di essence:
- Il primo – quello tradizionale che vi avevo citato nel post dedicato alla beauty routine coreana di cui vi ho appena lasciato il link – è quello che si applica dopo il tonico e prima delle fasi idratanti vere e proprie; l’essence di questo tipo ha una consistenza vischiosa simile a quella di un siero.
- Il secondo – anche detto First Essence , Treatment Essence o Treatment Toner – si applica subito dopo la fase di detersione ed ha una consistenza molto più acquosa; la sua funzione è quella di tonico ed essenza insieme con il compito di preparare la pelle agli step successivi fungendo da booster con un’istantaneo apporto di idratazione e l’aggiunta di nutrienti volti a trattare diverse problematiche.
Benton Fermentation Essence a quale tipologia appartiene ?
Documentandomi più approfonditamente per scrivere questa review mi sono accorta (con un certo stupore perchè nel sito in cui l’avevo acquistata la cosa non era affatto chiara) che le indicazioni del produttore la classificano in modo piuttosto inequivocabile come First Essence e quindi come tonico+essenza insieme.
La cosa è piuttosto chiara anche nel video internazionale di presentazione del prodotto che vi riporto qui per comodità
eppure mi era completamente sfuggita e quindi l’ho utilizzata per mesi come se fosse una essence tradizionale, dopo il tonico e prima del siero…per lo meno non ho sbagliato le modalità di applicazione perchè l’ho sempre applicata picchiettandola con i polpastrelli sulla pelle, senza dischetti o altro 😛
La formulazione di Benton Fermentation Essence
Quello che bisogna riconoscere a Benton Fermentation Essence è la sua bella gamma di attivi:
- Galactomyces ferment filtrate, un attivo più noto come Pitera, ottenuto da fermentazione e filtraggio di un fungo, come sottoprodotto della produzione di una particolare bevanda alcolica giapponese. Si tratta di un lievito dermoaffine denso, con ottime proprietà idratanti e antiossidanti, che protegge bene la pelle dalle aggressioni ambientali e dallo stress ossidativo; in aggiunta alle proprietà idratanti ed antiossidanti vengono anche riportate azione sebo regolatrice, antinfiammatoria e schiarente (aiuterebbe a ridurre i pori dilatati, contrasterebbe acne, cicatrici, iper-pigmentazione e ispessimento cutaneo) ma in tutta onestà non esistono sufficienti studi indipendenti per confermarlo. Anzi, tenendo in considerazione il fatto che gli attivi fermentati non sono adatti a cute predisposta allo sviluppo di funghi o qualsiasi altro genere di alterazione della flora batterica cutanea, acne compresa, applicarli su pelle non perfettamente sana non è così consigliabile (non è detto che causino un peggioramento della situazione o reazioni negative ma non si sa mai).
- Bifida ferment Lysate, un lisato batterico di origine biotecnologica che agisce come agente riparatore della pelle e rivitalizza, schiarisce e idrata la pelle. Si tratta di un altro lievito dall’azione antiossidante: aiuta a rassodare e migliorare l’elasticità cutanea e contribuisce al rafforzamento della barriera idrolipidica per minimizzare i danni causati dai fattori ambientali.
- Ceramidi, composti lipidici che contribuiscono a trattenere l’acqua e quindi l’idratazione della pelle, concorrendo al ripristino e alla riparazione della barriera idrolipidica.
- rh-Oligopeptide-1, il fattore di crescita epidermico (EGF) che stimola la produzione di collagene, favorisce il rinnovamento cellulare, aiuta a nutrire l’epidermide e a rallentarne l’invecchiamento.
- Adenosina, un nucleoside composto da una base di zucchero e una di azoto, che combatte la distruzione enzimatica delle fibre elastiche cutanee e stimola i fibroblasti svolgendo una funzione anti-age e antinfiammatoria.
Non mancano, sebbene in percentuali esigue:
- principi attivi umettanti che svolgono la funzione di apportare idratazione e turgore agli strati superficiali della pelle: glicerina, acido ialuronico, aloe e arginina.
- principi attivi lenitivi : radice di Althea (antinfiammatoria e protettiva) e soprattutto allantoina, pantenolo e betaina (molecole classiche per la prevenzione e il trattamento delle irritazioni).
Sono presenti in formula anche un paio di solventi sintetici, che essendo in minime quantità non risultano aggressivi ma aumentano il potere idratate del cosmetico.
Come vi spiegavo nel post dedicato a Benton Cosmetics, la scelta dell’azienda è quella di utilizzare conservanti naturali, in particolare EURO-NApre (approvato dal disciplinare francese Ecocert Natural Cosmetic) ottenuto tramite una tecnologia di estrazione ultrasonica da attivi botanici di Hercules-club (zanthoxylum piperitum fruit extract ovvero pepe di Sichuan), Pulsatilla Koreana Kakai (Pulsatilla Koreana extract), Llichen (Usnea Barbata extract); oltre ad essere particolarmente efficace come conservante cosmetico ha anche proprietà anti-infiammatorie, preventive delle rughe e di riduzione dei pori senza considerare il fatto che – a differenza di altri conservanti anche naturali – non causa irritazioni nè eccessiva stimolazione della pelle.
INCI (Classificato secondo Ecobiocontrol) : Galactomyces Ferment Filtrate,
Aqua,
Butylene Glycol,
Pentylene Glycol,
Glycerin,
1,2-Hexanediol,
Bifida Ferment Lysate,
Ceramide NP,
Althaea Rosea flower extract,
Aloe Barbadensis leaf extract,
betaine,
panthenol,
allantoin,
Sodium Hyaluronate,
sh-oligopeptide-1,
zanthoxylum piperitum fruit extract,
Pulsatilla Koreana extract,
Usnea Barbata extract,
Adenosine,
Arginine,
Xanthan Gum,
Hydrogenated Lecithin,
Polysorbate 20,
Lecithin
I pallini rossi e gialli che vediamo sono fondamentalmente dovuti all’impatto ambientale degli ingredienti alcuni di essi sono di origine sintetica, poco biodegradabili e/o tossici per l’ambiente acquatico. Non si parla di potenziale problematicità sulla pelle tant’è che la valutazione EWG lo vuole tutto con pallini verdi e tutto sommato allo stesso modo anche la valutazione cosDNA.com.
Se guardate con attenzione gli INCI valutati da EWG e quelli valutati da Cosdna vedrete che l’INCI attuale ha subito qualche variazione (bifida ferment lysate ad esempio non è più al 2° posto della formula ma è stato anticipato da dei solventi sintetici ed è stato aggiunto – alla fine della formula – polysorbate 20, un tensioattivo sintetico).
Non credo che la cosa sia riconducibile a modifiche necessarie all’introduzione nel mercato europeo quanto piuttosto ad un’informazione contenuta nelle FAQ del loro sito: pare che i prodotti siano stati riformulati a Gennaio 2016 con un incremento della quantità di conservanti e di pentylene glycol, un solvente spesso usato anche come conservante o come “coadiuvante” dei sistemi conservanti data la sua capacità antimicrobica superiore…peccato ma deduco che la cosa sia servita a risolvere problemi di conservazione del prodotto.
La mia esperienza d’uso con Benton Fermentation Essence
Per quanto mi riguarda ho acquistato Benton Fermentation Essence ad Aprile dell’anno scorso su Lookfantastic perchè in quel momento era il sito europeo da cui era possibile acquistarlo ad un prezzo più conveniente (tra i 23 ed i 24€). Il distributore ufficiale per l’Italia di Benton Cosmetics è però The K Beauty.
Ho iniziato ad utilizzarla quasi subito e grazie alla sua generosa confezione da 100ml (e al fatto che qualche volta per la fretta mi è capitato di non usarla) si tratta di un prodotto che mi ha accompagnato in primavera, estate, autunno ed anche ora che è inverno…e non è ancora finita!
Al momento dell’acquisto non sono stata particolarmente attenta alle indicazioni d’uso quindi, anzichè considerarla come un tonico+essence (step 4 e 5 della beauty routine coreana) l’ho trattata come una essence tradizionale, applicandola dopo il tonico e prima del siero, picchiettandola con i polpastrelli sulla pelle, senza dischetti o altro.
E la grana della pelle ne ha beneficiato diventando più liscia e vellutata.
La sua consistenza liquida e leggera è gradevole in ogni stagione ma in particolar modo in estate quando risulta anche rinfrescante; la pelle l’assorbe rapidamente (praticamente la “beve”) e non mostra successivamente alcuna patina lucida.
Tutto è proceduto egregiamente finchè l’ho mantenuta abbinata a prodotti successivi leggeri (ad es. l’emulsione della linea Sea Daffodil di Aromatica di cui vi parlerò a parte), in piena estate mi è capitato a volte addirittura di utilizzarla da sola, grazie alle sue proprietà idratanti.
Quando è arrivato l’inverno ed ho iniziato ad abbinarla a prodotti più ricchi ho però iniziato ad avere più imperfezioni sul viso e quindi nelle ultime settimane ho preferito sospenderne l’uso sostituendola con la “sorella” Benton Snail Bee High Content Essence, più indicata nel caso di pelle con imperfezioni.
Non sono assolutamente certa eh della correlazione tra la Benton Fermentation Essence e la comparsa di imperfezioni, quasi certamente è semplicemente la mia pelle che sta facendo un po’ di bizze, ma vedo che sta beneficiando dell’uso di un prodotto più cicatrizzante e penso che procederò così per un po’.
La Benton Fermentation Essence rimane in ogni caso per me assolutamente promossa sia per la sua efficacia che per la sua versatilità col variare delle stagioni: siamo di fronte ad un trattamento/siero dalle potenzialità sia idratanti che riparatrici e dall’ottimo rapporto qualità/prezzo.
Fonte immagini Benton esplicative del prodotto Beautyfindsforme
Fonte analisi dettagliata INCI cINCIschiando ILoveRemunni
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