L’ acido citrico è un valido ingrediente multiuso, alleato prezioso delle pulizie domestiche ecologiche…vi va di conoscerlo meglio assieme?
Acido citrico : cos’è e come sceglierlo
L’acido citrico è uno degli acidi più diffusi negli organismi vegetali: il succo di limone ne può contenere sino al 3-4% e quello d’arancia l’1% ma è presente anche nei legni, nei funghi, nel tabacco, nel vino e persino nel latte.
La produzione di acido citrico su scala industriale sotto forma di polvere o microgranuli è iniziata in Italia nel 1890 ricavandolo dal succo di limone per poi passare a ricavarlo dalla muffa Penicillium e dai funghi del ceppo Aspergillus niger quando, a causa della prima guerra mondiale, si interruppero le esportazioni di agrumi dall’Italia. A tutt’oggi l’acido citrico viene prodotto attraverso fermentazioni su scala industriale di funghi o lieviti.
Più del 50% del volume di produzione annuale dell’acido citrico viene utilizzato come valido sostituto ecologico di prodotti industriali come ammorbidente e disincrostante per lavatrice, brillantante per lavastoviglie, anticalcare per il bagno ; il restante 40/50% viene utilizzato in prodotti farmaceutici e nell’industria chimica.
Esistono varie forme commerciali di acido citrico, differenti a livello chimico ma molto simili nell’utilizzo:
- acido citrico anidro ovvero senza molecole d’acqua, è il più concentrato e puro di tutti.
- acido citrico monoidrato costituito per il 90% da acido e per il 10% da acqua.
- acido citrico tetraidrato costituito per il 60% da acido e per il 40% da acqua.
La differenza? Come vi spiegherò tra poco, per ottenere lo stesso risultato, dovrete usare un quantitativo maggiore di prodotto.
I 1001 utilizzi dell’ acido citrico per la pulizia della casa
L’acido citrico è un alleato prezioso per la pulizia della casa perché è un prodotto base versatile da cui è possibile ottenere 1000 utilizzi ecologici che consentono di mantenere la casa pulita e igienizzata senza doversi procurare tanti detergenti aggressivi.
Proviamo a riepilogare assieme alcuni degli utilizzi più frequenti e le dosi da seguire per ottenere un detergente efficace. NB in questo paragrafo parlerò di soluzioni di acido citrico al 10-15-20%, le indicazioni per prepararle sono nel paragrafo successivo.
Ammorbidente per il bucato
L’ammorbidente tradizionale è una gran comodità ma non è un prodotto per tutti: essendo utilizzato all’ultimo risciacquo, oltre al profumo lascia sugli indumenti anche tracce delle altre sostanze chimiche che contiene e quindi non è del tutto indicato per chi ha problemi di dermatite o pelle sensibile ed è addirittura sconsigliato nel lavaggio dei vestitini dei neonati.
L’ammorbidente tradizionale però può essere tranquillamente sostituito con una soluzione di acido citrico ed acqua demineralizzata, la percentuale va tarata in funzione della durezza dell’acqua: dove l’acqua è molto dura è indicato il 20% mentre dove l’acqua lo è di meno possono bastare soluzioni al 10-15%. La dose: circa 100ml. Mi raccomando, NON aggiungete la soluzione di acido citrico al detersivo ma mettetela nella vaschetta dedicata perchè potrebbe decomporlo.
C’è chi dice che si possa anche evitare di preparare la soluzione e consiglia di mettere un cucchiaio colmo di acido citrico in polvere direttamente nella vaschetta dell’ammorbidente; dopo aver provato ed essermi trovata l’acido citrico ancora lì alla fine del lavaggio (si era appiccicato e solidificato) sono giunta alla conclusione che io preferisco la soluzione….
Interessante sapere, come spiegato da Mammachimica, che in realtà l’acido citrico non ammorbidisce le fibre dei panni ma neutralizza l’alcalinità del lavaggio causata dal detersivo: il detersivo in polvere lascia un pH 9 circa mentre quello liquido un pH pressochè neutro, l’aggiunta di acido citrico avvicina il pH a quello della pelle (pH 5,5 circa).
La funzione anticalcare dell’acido citrico ha poi il vantaggio di allungare la vita della lavatrice e la sua acidità ha quello di fissare i colori.
Anticalcare
L’acido citrico è ottimo per togliere il calcare da lavandini, sanitari, piastrelle, rubinetteria, pentole, superfici di acciaio, bicchieri e brocche per l’acqua richiede solamente un tempo di contatto un po’ più lungo degli anticalcare a cui siamo abituati.
Per usarlo a questo scopo è sufficiente preparare una soluzione di acido citrico ed acqua distillata, la percentuale va tarata in funzione della durezza dell’acqua: dove l’acqua è molto dura è indicato il 20% mentre dove l’acqua lo è di meno possono bastare soluzioni al 10-15%
Per comodità d’uso l’ideale è inserire questa soluzione in un flacone spray, agitare prima dell’uso, spruzzarla sulla superficie o sull’oggetto da trattare e aspettare che reagisca con il calcare, sciogliendolo. Tutti i residui dell’incostrazione potranno quindi essere eliminati passando con una spugnetta.
Brillantante lavastoviglie
Lo sapevate che il brillantante per la lavastoviglie non è un detergente ma un additivo? Svolge la funzione estetica di rendere più brillanti le stoviglie che tendono ad opacizzarsi con l’asciugatura ma per farlo si attacca agli oggetti e resiste al risciacquo col risultato che ad ogni pasto ne ingeriamo una piccola quantità insieme al cibo!
La buona notizia è che possiamo sostituirlo con una soluzione “commestibile” di acido citrico al 20% (riempiendo la vaschetta del brillantante e girando la manopola del dosaggio al massimo) ed avere alcune accortezze nell’uso della lavastoviglie che minimizzano la presenza di calcare.
Il brillantante infatti non ha alcuna azione anticalcare , ad averla è l’addolcitore della lavastoviglie che per operare propriamente necessita di un periodico reintegro di sale, indispensabile soprattutto se si vive in una zona con acque dure. Come mai? Perchè nella lavastoviglie c’è un filtro a scambio ionico che serve a ridurre la durezza dell’acqua e favorire così il lavaggio delle stoviglie; con il passaggio dell’acqua, le resine al suo interno si saturano di calcio e di magnesio e il sale (cloruro di sodio) serve proprio per consentire lo scambio ionico (tra calcio/magnesio e sodio) che rigenera l’addolcitore.
Per avere stoviglie non opache più che il brillantante è indispensabile
- reintegrarere il sale.
- utilizzare solo sale iperpuro (come il salgemma o quello ottenuto per bollitura o quello apposito per lavastoviglie) perchè, soprattutto in zone di acqua dura, garantise una maggior vita all’elettrodomestico. Il sale marino da cucina può infatti contenere anche piccole impurezze di conchiglie, sabbia, terra che possono portare il filtro a intasarsi e non svolgere più la sua funzione.
Detergente Vetri
La ricetta efficace ed ecosostenibile per ottenere vetri splendenti richiede pochi semplici ingredienti: in un litro d’acqua distillata dovrete sciogliere 150 grammi di acido citrico e un cucchiaio di detersivo per i piatti. Una volta trasferita la soluzione in un flacone spray e agitato per bene il gioco è fatto: basta spruzzare il composto, lasciarlo agire per qualche minuto e passare un panno per ottenere pulito e brillantezza.
Detergente – Igienizzante WC
La ricetta per un wc splendente e igienizzato è prendere un secchio, mettervi mezza tazza di acido citrico e un po’ di bicarbonato e aggiungervi un po’ d’acqua: vi troverete di fronte ad una schiuma frizzante che risalirà le pareti del secchio e che dovrete raccogliere con uno straccio. Lo straccio imbevuto della schiuma dovrà quindi essere avvolto allo scopino e messo nel wc; anche l’eventuale acqua con la soluzione di acido citrico e bicarbonato dovrà essere versata nel wc. Ed entrambi dovranno essere lasciati lì per alcune ore (l’ideale è quindi sfruttare una notte o una giornata in cui si esce di casa).
Quando al termine del periodo di posa andrete a strofinare lo straccio intorno alle pareti del wc, vedrete come il calcare depositato se ne andrà in pochi istanti.
Disincrostante lavatrice e lavastoviglie
Il calcare può danneggiare sia lavatrice che lavastoviglie ed aumentare i consumi energetici dei lavaggi.
L’acido citrico può prevenire questi inconvenienti, basta effettuare il seguente trattamento una volta al mese: riempire la vaschetta del detersivo con acido citrico in polvere e fare un lavaggio a vuoto (senza stoviglie e senza detersivo). In questo modo si disincrosterà perfettamente la resistenza, la macchina laverà meglio e si consumerà meno energia elettrica.
Disgorgatore scarichi
Un efficace rimedio contro gli scarichi ingorgati è costituito dall’uso combinato di bicarbonato di sodio ed acido citrico: le due sostanze reagiscono tra loro generando un’effervescenza che con la sua azione meccanica smobilizza lo sporco e libera lo scarico….provare per credere!
Online esistono varie ricette: Mammachimica ad esempio suggerisce di fare entrare nel buco del lavandino intasato mezzo bicchiere di bicarbonato di sodio e farlo seguire da un bicchiere di soluzione di acido citrico al 20%.
La ricetta efficace che mi ha permesso di abbandonare l’idraulico liquido invece prevede un mezzo bicchiere di bicarbonato seguito da un mezzo bicchiere di acido citrico e infine da mezzo litro di acqua calda (non bollente perchè potrebbe rovinare gli scarichi di plastica).
Informazioni utili sull’ acido citrico
Dove acquistare l’ acido citrico
Per quanto riguarda la zona in cui vivo l’acido citrico è assolutamente irreperibile nella grande distribuzione ma può essere acquistato in farmacia, nei negozi di prodotti biologici fisici (tipo Naturasì) o online (tipo Macrolibrarsi) e nei negozi specializzati nei prodotti per la pulizia eco. https://www.macrolibrarsi.it/search/?search3=acido+citrico
Se anche voi, come me, siete in difficoltà nel reperire l’acido citrico nei punti di vendita fisici magari apprezzerete la selezione di prodotti validi e di qualità che vi lascio qui.
Acido citrico Anidro
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€ 5,00 (500g)
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€ 5,80 (500g)
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€ 8,50 (750g)
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€ 9,30 (750g)
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€ 9,30 (750g)
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€ 20,99 (3kg)
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Acido Citrico Monoidrato
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€ 6,40 (750g)
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€ 8,65 (1kg)
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Come preparare le varie % di soluzioni a base di acido citrico
L’acido citrico si scioglie a temperatura ambiente sia in acqua del rubinetto che in acqua distillata, senza bisogno di riscaldarla o di aggiungervi altre sostanze.Per preparare le soluzioni di acido citrico al 10-15-20% che vengono solitamente consigliate l’ideale è avere a disposizione una bilancia, un contenitore graduato adeguatamente capiente e una bacchetta per mescolare.
Per prepararle si può utilizzare sia l’acqua del rubinetto che l’acqua distillata, volendo anche quella recuperata dal deumidificatore.
- Soluzione di acqua e acido citrico al 10%. Monodose da 100ml: versare 10 grammi di acido citrico anidro in un misurino graduato, aggiungere acqua fino alla tacca dei 100ml e mescolare. Scorta da 1l : versare 100 grammi di acido citrico in un contenitore graduato, aggiungere acqua fino alla tacca di 1l e mescolare.
- Soluzione di acqua e acido citrico al 15%. Monodose da 100ml: versare 15 grammi di acido citrico anidro in un misurino graduato, aggiungere acqua fino alla tacca dei 100ml e mescolare. Scorta da 1l : versare 150 grammi di acido citrico anidro in un contenitore graduato, aggiungere acqua fino alla tacca di 1l e mescolare.
- Soluzione di acqua e acido citrico al 20%. Monodose da 100ml: versare 20 grammi di acido citrico anidro in un misurino graduato, aggiungere acqua fino alla tacca dei 100ml e mescolare. Scorta da 1l : versare 200 grammi di acido citrico anidro in un contenitore graduato, aggiungere acqua fino alla tacca di 1l e mescolare.
Se al posto dell’acido citrico anidro ne avete di monoidrato anziché 10-15-20 grammi dovrete utilizzare 11-16,5-22 grammi.Se invece ne avete di tetraidrato anziché 10-15-20 grammi dovrete usarne circa 16,5-25-33.
Come conservare l’ acido citrico
L’acido citrico in polvere può essere conservato senza problemi anche nella sua busta di acquisto a patto che questa venga ben chiusa e riposta in un luogo fresco e asciutto lontano da fonti di umidità, luce e calore ; per maggior sicurezza io di solito preferisco però versarlo in un barattolo con tappo a vite : in questo modo anche se lo tengo in bagno non teme l’umidità che tende ad essere da lui assorbita con la conseguenza che la polvere si trasforma in un blocco unico difficilmente utilizzabile.
Le soluzioni di acqua ed acido citrico si conservano senza problemi anche per 1 mese, l’unica accortezza da avere è quella di agitare per bene il flacone in cui le si conserva prima dell’uso.
Precauzioni nell’uso dell’ acido citrico
Dal momento poi che l’acido citrico si presenta come una polvere inodore in forma bianca cristallina è bene tenerlo assolutamente fuori dalla portata dei bambini che potrebbero confonderlo con cose commestibili a loro gradite come lo zucchero ed ingeririlo o comunque toccarlo e portarlo a contatto con gli occhi; stessa cosa per le soluzioni ottenute con l’acido citrico, dall’aspetto del tutto analogo all’acqua, che potrebbero essere da loro inavvertitamente bevute!
Non bisogna poi dimenticare che, come tutte le sostanze chimiche, è bene che anche l’acido citrico venga maneggiato con cura: se è vero che di per sé è innocuo e non crea problemi se per errore viene toccato a mani nude è altrettanto vero che può creare problemi se entra a contatto con gli occhi sia quando è in polvere che quando è disciolto in acqua quindi l’accortezza che io personalmente scelgo di adottare quando lo utilizzo è di indossare i guanti: in questo modo cautelo eventuali piccole aree di pelle con ferite o abrasioni e sono più sicura che non mi venga la tentazione di toccarmi o strofinarmi gli occhi.
Quando è meglio evitare di usare l’ acido citrico
L’ acido citrico è comodo, pratico ed ha il vantaggio di poter essere impiegato per svariati usi…normale quindi che quando si inizia ad utilizzarlo non si voglia smettere più e la tentazione di usarlo ovunque prenda il sopravvento.
Bisogna però prestare attenzione al fatto che l’ acido citrico non va utilizzato puro sui tessuti (su di essi si usa una soluzione 1/10 di acqua) e non deve essere impiegato per la pulizia di superfici quali legno, marmo, pietra e pavimenti in cotto oltre che su tutti i materiali per i quali è sconsigliato il contatto con le sostanze acide.
Meglio l’ acido citrico o l’aceto ?
Come forse avrete notato gli utilizzi dell’acido citrico che vi ho raccontato si avvicinano molto a quelli dell’aceto, classico rimedio della nonna.Le conoscenze e riflessioni più recenti portano però ad affermare che utilizzare l’acido citrico sia per svariati motivi preferibile rispetto ad utilizzare l’aceto:
- permette di evitare cattivi odori : l’aceto ha un odore caratteristico che non è detto piaccia a tutti ed anzi può anche risultare fastidioso al contrario l’acido citrico è inodore.
- non è costoso e fa risparmiare : chi sceglie l’aceto per risparmiare non ha fatto i conti molto bene…100 grammi di acido citrico costano da 0,50 a 1€ (circa il costo di una bottiglia di aceto da 1l acquistata al supermercato) e con la diluizione in acqua permettono di preparare 1l di prodotto. Oltre a ciò non è da dimenticare che i detersivi fai-da-te con acido citrico costano meno dei prodotti (ecologici e non) già pronti in vendita come ammorbidente e brillantante.
- aiuta a ridurre i rifiuti : l’acido citrico è spesso confezionato in una semplice bustina di carta, molto meno ingombrante e più semplice da smaltire della bottiglia di vetro dell’aceto. Inoltre utilizzarlo consente di ridurre il numero e il volume dei flaconi di detersivo in giro per casa che prima o poi si trasformano inevitabilmente in rifiuti domestici.
- limita il rischio di allergie : secondo il chimico Fabrizio Zago il contatto dell’aceto con le parti metalliche della casa e degli elettrodomestici, in particolare con l’acciaio inox, provocherebbe un rilascio di nichel che favorisce la sempre crescente allergia da nichel. Non è un caso che i test per stabilire la qualità di un acciaio inox prevedano proprio l’utilizzo di acido acetico…
- è meno inquinante : i dati ufficiali di biodegradabilità e di tossicità per gli organismi acquatici, ricavati conformemente ai criteri Ecolabel, dimostrano che l’acido acetico a parità di concentrazione inquina 53 volte di più rispetto all’acido citrico. In poche parole per “neutralizzare” (ovvero rendere innocuo per gli organismi acquatici) un 1% di acido acetico servono 1667 litri di acqua mentre per la stessa percentuale di acido acetico ne bastano solo 31,3, 1/53 appunto.
E voi? Siete fan dell’aceto o dell’acido citrico? Per me, se non si fosse capito, vince il secondo 😀
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Fonti:
- Wikipedia – definizione e metodo di produzione acido citrico.
- Usi dell’acido citrico – Macrolibrarsi , Greenme
- % di acido citrico per i svariati usi – Mammachimica
- Fabrizio Zago sull’uso dell’acido citrico vs uso dell’aceto – Promiseland , Cesta di Artemide
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