Ciao a tutte mie care!
Complice il fatto che proprio oggi inizia la Settimana Internazionale del Babywearing ho pensato di fare un post su questo tema, al quale mi sono avvicinata in occasione della gravidanza.
Ma che cos’è il Babywearing?! Il nome può sembrare complicato ma non è nient’altro che l’antica pratica di portare i propri figli addosso, appositamente sistemati in teli legati attorno al corpo a mò di marsupio; e infatti il nome letteralmente tradotto vuol dire “indossare i bambini”, “portarli” appunto…tenerli sul petto, sulla schiena, e poterlo fare in qualsiasi momento e in qualsiasi posto. Si tratta di un’usanza tuttora diffusissima presso le comunità rurali di Africa, Asia, Oceania e Sud America ma che dagli anni ’70 ha iniziato ad essere conosciuta ed apprezzata anche in Occidente per una serie di vantaggi.
Innanzitutto perché promuove lo sviluppo fisico del bebè, favorendo il corretto sviluppo della colonna vertebrale e aiutando a prevenire le displasie dell’anca e le coliche neonatali inoltre aiuta a rafforzare il legame di attaccamento tra il neonato e la madre (tant’è che pare che i bebè portati siano più sereni e piangano di meno), favorisce l’avvio dell’allattamento al seno (specialmente con i nati prematuri) e consente di poter allattare in pubblico, in maniera discreta; e da ultimo, ma non per ordine di importanza (almeno per quanto mi riguarda), perché permette ai genitori di spostarsi liberamente sia in casa che fuori avendo entrambe le mani libere!! Lavori domestici, mezzi pubblici, barriere architettoniche…tutto molto più semplice senza l’ingombro della carrozzina.
So che c’è chi radicalmente decide di non acquistare il trio/passeggino e di affidarsi solo alla fascia ma non è questa la soluzione che ho scelto per la mia famiglia: dal momento che ipotizzo di tornare al lavoro in tempi non troppo lunghi la bimba verrà gestita non solo da me ma anche dai nonni ed in tutta onestà proprio non me li immagino a legarsela addosso per portarla in giro sia per motivi culturali che per lo sforzo fisico necessario (nessuno di loro è giovanissimo) che non ho nessuna intenzione di imporre loro.
La nostra famiglia avrà quindi un trio, come quasi tutte, ma avrà anche una fascia. Perché?! Accusatemi pure di egoismo ma non ce la faccio proprio a pensare che dopo la nascita della bimba non riuscirò più a fare quasi nulla perché dovrò continuamente tenerla in braccio per allattarla, coccolarla fino magari a non sentirmi più le braccia per l’indolenzimento dovuto al continuo reggere del peso; non ho nessuna intenzione di tirarmi indietro dai miei doveri ma ciò nonostante vorrei continuare ad avere anche la mia autonomia per le cose di tutti i giorni: due braccia in più per fare i lavori di casa e cucinare senza dover subito chiedere aiuto alle nonne, per spingere il carrello della spesa e perché no per truccarmi prima di uscire…insomma mi sembra che la fascia possa darmi la possibilità di non togliere nulla alla mia piccola senza per questo rinunciare alla mia esigenza di non dovermi appoggiare troppo agli altri…
Ho scelto la fascia e non il marsupio tradizionale perché sono convinta che il mio desiderio di libertà non debba in alcun modo danneggiare la mia piccola: documentandomi sulle varie opinioni al riguardo ho capito che i comuni marsupi porta bebè strutturati, oltre a non essere adatti ai neonati ma solo dai 3 mesi in poi, fanno assumere loro posture troppo rigide e scomposte quindi non vedo perché avvicinarmi a tale soluzione quando esiste un’alternativa.
Le fasce paiono fornire un sostegno più soffice e simile al grembo materno, quindi più in linea con la necessità di vicinanza con la mamma sentita dai bimbi appena nati quindi io dico: ben venga!
Presa questa decisione il “problema” che mi si è posto è stato quello della scelta del modello: dalla fascia corta a quella lunga, con o senza anelli per arrivare al mei tai le opzioni disponibili sono davvero tante ma per fortuna anche qui la rete ci viene in soccorso perché sono tante le informazioni e le opinioni presenti su internet quindi, anche se a livello remoto (si perché io di punti vendita in cui visionare più di un modello di fascia alla volta non ne ho proprio trovati!), è possibile farsi almeno un’idea di ciò che potrebbe fare più al caso nostro.
Personalmente, temendo di imbarcarmi in una situazione in cui l’eccessiva complicazione nelle modalità di legatura mi facesse desistere, ho optato per il modello Mei Tai, definito “semplice e veloce da indossare” praticamente in qualunque sito io abbia navigato in cerca di informazioni: di fatto basta fare un doppio nodo ed è pronto!
Per quanto riguarda la marca anche qui la rosa tra cui scegliere era piuttosto ampia così come anche le fasce di prezzo: si può passare da Mei Tai a cifre che oscillano tra i 30 ed i 40€ su Ebay a Mei Tai “alla moda” a cifre che si attestano sui 100€ o più…ferma sostenitrice del motto “in medium stat virtus” ho dopo tanti tentennamenti scelto di acquistare la fascia Mei Tai Tree Amazonas e l’ho fatto al miglior prezzo che sono riuscita a trovare online ovvero attraverso un venditore tedesco presente su Amazon, a 47€ comprensivi di spese di spedizione (ovviamente è possibile trovare la stessa fascia anche in vari negozi online italiani nonché attraverso il sito del distributore per l’Italia ma se scegliete una di queste opzioni preparatevi a spendere circa sui 20€ in più…che in percentuale sul totale non sono davvero pochi…).
Della mia fascia e delle sue caratteristiche vi parlerò più avanti (dopo averla usata almeno per un po’), nel frattempo però sarei davvero curiosa di sapere se tra voi c’è qualche mamma con esperienza nel “portare” e quale è stata la sua scelta relativamente alla fascia…su su fatevi avanti!! 🙂
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