Credo che, insieme all’allattamento, i risvegli notturni dei neonati e bambini siano uno degli aspetti più critici della vita da neogenitori.
E sicuramente ciascuna di voi ha la sua storia da raccontare perché ogni bambino è diverso ed anche all’interno della stessa famiglia figli diversi possono manifestare atteggiamenti molto distanti nei confronti del sonno.
Risvegli notturni nei neonati e nei bambini : le possibili cause
Se parliamo di neonati i risvegli notturni sono assolutamente la norma e sono dovuti alla fisiologia stessa del loro sonno: i piccolissimi entrano ed escono rapidamente dalla fase REM (quella dei sogni), passano spesso dal sonno leggero a quello pesante e in questi passaggi il sonno può essere disturbato, frammezzato da pianti e lamenti.
Dopo qualche mese i bambini cominciano a dormire ininterrottamente per un periodo più lungo e un’improvvisa regressione di questa abitudine può essere segno di qualche disagio.
Intorno ai nove mesi ad esempio si presenta l’ansia da separazione e la paura dell’estraneo che possono causare il ripresentarsi di frequenti risvegli notturni; stessa cosa può avvenire a fronte di un cambiamento nella vita del bambino, come l’inizio dell’asilo nido, lo svezzamento o il rientro al lavoro della mamma.
Intorno ai 2-3 anni i risvegli possono essere causati da incubi e paure, che rappresentano una fase della maturazione del bambino stesso.
Quando invece i bambini cominciano ad essere più grandi i risvegli notturni possono essere dovuti a qualche disagio psicologico o a problemi irrisolti: agitazione per gli impegni scolastici/extrascolastici, competizione e disaccordo con altri bimbi o somatizzazioni di problematiche familiari.
Quello che quando queste cose si verificano noi genitori facciamo fatica a ricordare è che si tratta di fasi, nella maggior parte dei casi passeggere, che vanno affrontate con pazienza e accoglienza finchè non si risolvono da sole.
La mia esperienza personale con i risvegli notturni di Chiara
Nei primi mesi dopo la nascita di Chiara posso dire di essere stata fortunata: a parte il primo mese e mezzo in cui si svegliava ogni 2-3 ore, nei mesi immediatamente successivi ha iniziato con mio grande sollievo a dormire quasi sempre ininterrottamente da mezzanotte alle 7 del mattino.
Questo idillio è durato circa fino al settimo mese, momento in cui io sono rientrata al lavoro e Chiara ha messo diversi denti nel giro di poche settimane…il risultato? Un disastro! I risvegli notturni iniziavano tutte le notti alle 3 in punto e onestamente ne perdevo il conto perchè a volte tra l’uno e l’altro passavano a malapena 45 minuti 🙁 E il giorno seguente al lavoro ero uno straccio.
Due mesi così e mi sono decisa a riportare il lettino di Chiara nella nostra camera, togliendo una sponda ed attaccandolo al mio lato del letto (di fatto un side-bed fai da te); con questa soluzione – lei nel suo lettino ma con la possibilità di allungare la mano e sentire che c’era qualcuno vicino – i risvegli notturni sono diventati un po’ meno frequenti: prima ogni circa 2 ore e dopo qualche mese ogni circa tre, fino a diventare solo uno.
Le prime notti di sonno intere sono tornate una realtà quando lei aveva praticamente due anni e le prime volte in cui è capitato quasi non ci credevo!
E’ stato un periodo davvero difficile, non lo nego, perchè non sono una di quelle persone che passa una notte in bianco senza colpo ferire e la lunghezza del periodo di sonno disturbato di Chiara ha messo molto a dura prova la mia resistenza. E’ stato anche un periodo in cui mi sono documentata ed ho cercato di mettere in pratica tutti i consigli che vengono normalmente dati per un buon sonno.
Le regole del buon sonno per (provare a) ridurre i risvegli notturni nei bambini
Una volta stabilito che il bambino non abbia problemi, ci sono dei piccoli accorgimenti che possiamo attuare per conciliare il buon sonno ed evitare o almeno ridurre i risvegli notturni.
La prima cosa da fare è fissare una routine pre-nanna (ad esempio, bagnetto e/o lavare i denti, libro della buonanotte e coccole o ninna nanna) e cercare di mantenerla uguale tutte le sere: i bambini sono molto abitudinari e la ripetizione delle stesse azioni fa sì che vadano a dormire più tranquilli e aumenta le probabilità che facciano un buon sonno. Proprio per questo motivo meglio evitare la sera di far mangiare ai bambini alimenti eccitanti come la cioccolata o proporre giochi che possano eccitarli.
La seconda è quella di fare in modo che il bambino si addormenti nello stesso posto in cui potrebbe svegliarsi più tardi: spostarlo mentre dorme (ad esempio dal lettone di mamma e papà nel suo lettino) è sbagliato perché se il bambino si sveglia in un posto diverso da quello in cui si è addormentato molto facilmente si sentirà spaesato e si metterà a piangere.
Infine l’ultimo consiglio che mi sento di dare è quello di fare tutto il possibile per trasmettere al bambino calma e serenità: mettere una lucina accanto al suo letto se ha paura del buio, farlo andare a nanna con il suo pupazzo preferito perché non si senta solo e se per caso si sveglia non farsi prendere dall’agitazione o dall’ansia perché i bambini lo capiscono ed in un qualche modo assorbono i nostri sentimenti.
Aiuti naturali per limitare i risvegli notturni dei bambini
Nei circa 16 mesi in cui Chiara ha avuto frequenti risvegli notturni mi sono trovata più volte a riflettere sul se fosse il caso di rivolgermi a qualche rimedio naturale per cercare di interrompere quel ciclo che allora sembrava essere senza fine.
Sono assolutamente contraria al fai da te e quindi a somministrarle questa o quella goccina naturale consigliata dagli amici che si sono trovati nella stessa situazione, non perché non mi fidi degli amici ma perché ogni bambino ha una storia a sé e ritengo che anche con la somministrazione di rimedi naturali nei bambini – soprattutto se molto piccoli – non si debba scherzare.
Quindi in primis la prima persona che ho consultato al riguardo è stato il nostro pediatra. E lui con l’equilibrio e sensibilità che ormai mi sono familiari ci rispose che la bambina stava perfettamente, che i risvegli sarebbero naturalmente diminuiti quasi sicuramente entro i 3 anni e che se per noi i suoi risvegli notturni erano un problema poteva consigliarci qualche rimedio fitoterapico per provare ad attenuare la situazione.
La nostra scelta personale è stata quella di aspettare che Chiara fosse più grande prima di iniziare a somministrarle qualcosa, sebbene naturale, che la aiutasse nella fase di addormentamento e nel successivo mantenimento del sonno, quindi alla fine non abbiamo avuto bisogno di nulla.
Ma se per un qualunque motivo di stress la situazione dovesse ripetersi, ora che è più grande, mi affiderei con tranquillità alla fitoterapia.
Come ho scoperto non più di un paio di mesi fa nell’ evento di Cristalfarma sul tema della fitoterapia per bambini, l’utilizzo della fitoterapia – abbinata a regole di buona alimentazione e abitudini di vita corrette – è un valido supporto al benessere dei nostri bambini e un’arma in più per incentivarne il buono stato di salute.
La loro linea di prodotti di fitoterapia per bambini Cristalfarma Junior comprende anche un prodotto indicato per i bambini che presentino periodi con difficoltà ad addormentarsi e/o risvegli frequenti: Vagostabil® junior.
Si tratta di un integratore alimentare a base di estratti di piante officinali come Passiflora (Passiflora incarnata) ed Escolzia (Eschscholtzia californica), con l’aggiunta di miele (per conferirgli un sapore gradevole); è specificamente formulato per i bambini e può essere un utile supporto per affrontare i periodi transitori di difficoltà di addormentamento e/o con risvegli frequenti.
Vagostabil Junior® può essere acquistato in farmacia o parafarmacia o nello shop online dell’azienda.
È sempre raccomandabile, soprattutto se si decide di utilizzare Vagostabil junior in bambini di età inferiore a 3 anni, sentire preventivamente il parere del proprio pediatra.
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