Il metodo Montessori prevede esercizi di vita pratica che hanno lo scopo di aiutare i bambini a sviluppare le loro abilità motorie e la coordinazione occhio-mano, fondamentali per lo sviluppo cognitivo; molte delle attività svolte negli asili Montessori vedono ad esempio i bambini in cucina.
E cucinare è una delle attività di vita pratica che, con un po’ di pazienza e impegno, possiamo senz’altro proporre a casa ai nostri bambini.
La cucina come palestra di autonomia, lo insegna…la nonna!
Lo sapete, sono una mamma che lavora quindi le occasioni per fare “attività formative” con mia figlia non sono numerose come quelle che ha una mamma solo mamma…ad esempio io mica avevo realizzato quante cose sapesse e volesse già fare da sola mia figlia in cucina finché una sera di qualche mese fa non sono rientrata a casa mentre la nonna e il nonno stavano facendo i tortelli. E lei era lì, in piedi sulla sedia, che cercava di spianare con un mattarello più grande di lei una pallina di pasta ed un minuto dopo allungava le mani verso la rotella per tagliare quella stessa pallina poco più che schiacciata 😛
E lì ho capito che non era più il caso di cucinare mentre lei dormiva o era impegnata a giocare con papà, ma era arrivato il momento di armarmi di tanta pazienza e cercare di coinvolgerla in quello che facevo.
Bambini in cucina: 1001 motivi per coinvolgerli
Ci sono probabilmente davvero 1000 buoni motivi per cucinare con i nostri bambini, ecco qui i principali che mi vengono in mente:
- aiuta a stimolare le capacità manipolatorie (per impastare è necessario saper muovere le mani in un certo modo, dosare la propria forza, creare una certa forma);
- aiuta a prendere dimestichezza con l’uso di piccoli utensili (ad es. taglia-mela, tagli-uova, frusta) e con le posate “da grandi”;
- promuove la capacità di fare da soli, la fiducia nelle proprie capacità e dà la soddisfazione di vedere in poco tempo il risultato del proprio operato;
- favorisce un primo approccio alla sequenzialità ed alla numerazione quando, come in una torta, gli ingredienti vanno pesati e uniti secondo una certa sequenza;
- stimola attraverso tutti i sensi perchè consente di saggiare le consistenze dei vari ingredienti, annusare e assaggiare sapori nuovi abituarsi ai suoni che fanno i vari ingredienti quando vengono versati, sciolti, rotti etc…
- è il primo passo verso l’educazione alimentare: imparando di cosa è fatto quello che mangia il bambino inizia ad acquisire consapevolezza sugli alimenti che ingerisce.
Come affrontare (ed eliminare) i potenziali rischi del portare i bambini in cucina
E’ vero, statisticamente parlando la cucina è uno dei luoghi in cui succede la maggior parte degli incidenti con bambini questo però non deve spingerci a chiudere i bambini fuori ma piuttosto ad impegnarci per rendere questo luogo più sicuro ed ovviamente a non dimenticare che mai e poi mai dobbiamo lasciare i nostri piccoli incustoditi in cucina!
Il “trucco” per rendere la cucina un ambiente sicuro per i bambini è lo stesso che abbiamo adottato mesi fa per mettere in sicurezza la casa ovvero posizionarci alla loro altezza, guardare con i loro occhi (quindi anche ipotizzando usi impropri degli oggetti :P) tutto quello che è potenzialmente da loro raggiungibile ed eliminare i potenziali rischi. Infine, se l’idea di far salire il vostro bambino su una sedia per consentirgli di raggiungere il piano di lavoro non vi fa stare tranquilli, valutate di realizzare in casa od acquistare una learning tower.
Non sono i pericoli fisici a spaventarvi ma l’eccessivo dilatarsi dei tempi di preparazione? Beh non dovete mica farli partecipare a preparazioni da chef stellato, basta partite con ricette molto semplici, anche solo con la preparazione del pane con marmellata per la merenda.
Oppure è l’idea di dover ripulire tutto dopo il passaggio del vostro bimbo a terrorizzarvi? Poco male, basterà coinvolgerlo nelle pulizie successive dandogli uno straccetto o una spugna…d’altra parte non è forse anche questa un’attività di vita pratica? 😀
Bambini in cucina: le “attività di vita pratica” che possiamo proporre
Le attività di vita pratica che possiamo proporre in cucina ai nostri bambini sono davvero tantissime, le ho separate indicativamente in età perchè so che ad alcune di voi fa comodo ma ogni bimbo ha una storia a sè quindi in ogni caso si tratta di informazioni da prendere con le molle:
- impastare (dai 14 mesi)
- sbucciare un mandarino (dai 15 mesi)
- spazzare il pavimento e pulire con una spugnetta (dai 18 mesi)
- pelare con un pela verdura (dai 18 mesi)
- tagliare frutta e verdura cotta o formaggi morbidi (dai 18 ai 22 mesi)
- spremere un mandarino (dai 22 mesi)
Dopo aver imparato questi gesti basilari i bambini saranno pronti anche prepararsi la merenda spalmando la marmellata su un panino e infine a iniziare a realizzare qualche ricetta.
Bambini in cucina: l’importanza degli utensili adatti per lavorare in sicurezza
Non so i vostri figli ma Chiara ha un’inesauribile voglia di fare, maneggiare e sperimentare unita ad un incredibile spinta all’imitazione che fa sì che ogni volta che cerco di fare qualcosa lei voglia impossessarsi degli strumenti che sto usando; oltre alla potenziale pericolosità che questo comporta, che comunque non è un fattore da poco, gli strumenti da adulto che lei desidera sono per la maggior parte dei casi troppo grandi per le sue mani o talmente lunghi da rischiare che se li tiri involontariamente in faccia spostandoli…insomma le risultano più d’impiccio che di aiuto.
Questo è il motivo per cui la nostra cucina si sta pian piano arricchendo di utensili che prima non c’erano, sicuri e capaci di aiutarla nella sua voglia di fare: in alcuni casi si tratta di utensili in miniatura per bambini (piccole posate in inox, un mattarello e una frusta della misura adatta alle sue mani…) in altri casi invece di utensili da adulti ma sicuri anche per i bambini se usati sotto supervisione (ad es. pelapatate, grattugiamela, taglia-mela, taglia-uova etc…)
L’utensile che più mi dà da fare in cucina è il coltello; leggevo in un articolo di chi ne sa più di me che paradossalmente i coltelli che tagliano poco sono più pericolosi di quelli taglienti perché costringono i bambini a imprimere troppa forza e quindi a compiere gesti bruschi perdendo potenzialmente il controllo di quello che stanno facendo; il coltello adatto ai bambini, una volta superato il momento in cui si usa quello dei set da prime pappe, dovrebbe essere corto e robusto, possibilmente in acciaio.
Nelle foto potete vedere il pelapatate e il coltello con salvadita del set Le Petit Chef Opinel pensato per fornire un supporto didattico ai bambini che si avvicinano alla cucina: il coltello da cucina è in acciaio inossidabile con lama arrotondata ed è fornito assieme ad un anello didattico e ad un salvadita che aiutano a posizionare correttamente le dita ed impediscono che la mano scivoli sulla lama; anche il pela verdure è dotato di anello didattico che aiuta a posizionare correttamente le dita e a sbucciare con maggior facilità.
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[…] Cucinare con i bambini è un’attività estremamente importante, perché anche loro si divertono moltissimo! I bimbi amano pasticciare in cucina, e la loro innata curiosità li spinge a sperimentare ogni volta soluzioni nuove. In fondo è una cosa del tutto naturale, un vero e proprio istinto che i piccoli hanno, e che sfruttano per ottenere nuovi stimoli e per crescere. Per noi mamme, invece, poter cucinare insieme a loro rappresenta l’occasione giusta per ritrovare l’entusiasmo, che a volte perdiamo, sommerse dagli impegni quotidiani. Dato che siamo in pieno autunno, e spesso nel pomeriggio ci ritroviamo a casa con i bimbi mentre fuori piove, in questo articolo vi suggeriremo una gustosa ricetta da preparare insieme a loro: la crostata di Cappuccetto Rosso. […]