La crosta lattea è un’eruzione cutanea tipica dei neonati che tende a risolversi spontaneamente o in ogni caso non richiede niente più di qualche semplice rimedio naturale.
Quando compare la crosta lattea tuttavia la preoccupazione di mamma e papà è palpabile ed anche magari l’istinto di utilizzare inutili prodotti aggressivi per allontanarla, meglio quindi approfondirne la conoscenza insieme e vedere tutti i consigli pratici per ridurre naturalmente i fastidi che provoca e favorirne la regressione.
Cos’è la crosta lattea e quando compare
La crosta lattea – o più correttamente dermatite seborroica del neonato – è un disturbo che colpisce circa un neonato su due e fa la sua comparsa a circa 30-40 giorni dalla nascita.
Il nome crosta lattea deriva dal fatto che in passato si riteneva fosse causata dal latte materno, dal momento che interessava solo i lattanti ma come vedremo dopo questa correlazione è stata smentita.
La crosta lattea si manifesta con la comparsa di squame e crosticine untuose di colore giallognolo che interessano tutta la zona del cuoio capelluto.
Capita che l’irritazione si estenda anche a sopracciglia, fronte, mento, lati del naso e, raramente, anche alle pieghe inguinali.
Si tratta di una condizione benigna e in genere non fastidiosa per il neonato (semmai lo è per i familiari che la reputano antiestetica) dovuta a un’iperproduzione di sebo che, depositandosi sulla pelle, causa la formazione di squamette untuose che si attaccano tra loro e aderiscono alla cute.
La crosta lattea non è in alcun modo contagiosa.
Cause della formazione della crosta lattea
La causa scatenante della crosta lattea non è del tutto chiara, ma si ipotizza un collegamento con gli ormoni androgeni materni che circolano nel sangue del bambino per qualche mese dopo la nascita e che possono stimolare le ghiandole sebacee.
Del tutto screditati altri fattori responsabili quali il latte materno, la scarsa igiene del neonato, infezioni, intolleranze ed allergie.
Ad avvalorare l’ipotesi ormonale è il fatto che la crosta lattea inizia a regredire spontaneamente a partire dalla fine del terzo mese di vita ovvero quando l’organismo del piccolo comincia a smaltire gli ormoni ricevuti con il sangue materno perché inizia la sostituzione del sangue ricevuto dalla madre con quello fabbricato dal proprio midollo osseo.
A questo punto le ghiandole sebacee si mettono a riposo fino alla pubertà e le squamette, non più tenute attaccate alla cute e tra loro dal sebo, iniziano a staccarsi più facilmente dal cuoio capelluto.
La risoluzione spontanea della crosta lattea avviene quindi entro i 5-6 mesi di vita del bambino.
Solo nei casi in cui la formazione della crosta lattea si protragga oltre questo periodo e sia accompagnata da un intenso prurito occorre consultare il pediatra perché potrebbe trattarsi di uno dei primi segnali di psoriasi o dermatite atopica.
E’ bene sapere che la crosta lattea, sotto il nome di dermatite seborroica, potrebbe ripresentarsi durante la pubertà, quando ancora una volta l’iperproduzione di sebo è legata alla particolare situazione ormonale.
La crosta lattea è da curare ?
No, come abbiamo già detto la crosta lattea è una condizione benigna che non richiede alcuna cura, possiamo al massimo parlare di un problema di tipo estetico che però non arreca alcun fastidio al lattante.
Se ci si rivolge al pediatra per una diagnosi è altamente probabile non ricevere alcuna prescrizione, sono rari i casi in cui vengono prescritti prodotti a base di selenio, catrame, ketoconazolo, sostanze utili per accelerare la regressione; ancora più rari i casi in cui viene consigliata l’applicazione di creme al cortisone per ridurre infiammazione e rossore.
Dal punto di vista medico non è neppure indispensabile rimuovere le squame della crosta lattea perché essa se ne andrà nel giro di qualche mese, quando la produzione di sebo si regolarizzerà e la pelle inizierà a rigenerarsi in modo corretto.
Rimedi naturali per favorire la regressione della crosta lattea
Se da una parte è vero che la crosta lattea regredisce spontaneamente, dall’altra è altrettanto vero che durante il suo decorso come genitori dobbiamo cercare di fare il possibile per evitare infiammazioni e quindi il potenziale ricorso a creme curative.
La crosta lattea infatti irrita la pelle e quindi la rende più soggetta alle aggressioni da parte di microrganismi nocivi. Fondamentali quindi:
- corretta detersione delle zone interessate.
- cura delle unghie del piccolo.
La detersione naturale della cute in caso di crosta lattea
La crosta lattea viene aggravata dall’acqua e dai saponi che asportano la piccola quantità di film idrolipidico presente sulla cute del bebè: per questo, la pelle va pulita:
- tutti i giorni con acqua ed amino di riso.
- ogni 2-3 giorni con un detergente a base oleosa o ricca di sostanze emollienti (come l’alludekina) oppure con un detergente specifico per crosta lattea.
Una soluzione semplice può essere quella di provare il sapone di Aleppo: contiene olio di oliva e olio di alloro, è ipoallergenico, senza profumi e conservanti, completamente naturale.
I rimedi naturali per agevolare il distacco della crosta lattea senza infiammare la cute
Per evitare che il bambino sia infastidito dalla crosta lattea ma soprattutto per ragioni di ordine estetico (la crosta lattea può essere piuttosto sgradevole da vedere) esistono diversi rimedi naturali per trattare e asportare le squame.
Oltre al lavaggio con prodotti emollienti validi aiuti possono essere quelli di:
- far precedere il lavaggio dall’applicazione di oli di tipo vegetale come olio di borragine, olio di cocco, olio di noce, olio di riso, olio di calendula oppure burro di karitè: lasciati agire per qualche minuto prima del lavaggio permettono di ammorbidire le crosticine.
- passare un pettine o una spazzola morbida evitando di sfregare la cute per non irritare: l’obiettivo è quello di rimuovere le squame già distaccate non di “grattare” via quelle ancora aderenti alla cute.
- pulire con acqua e amido o con shampoo secondo i criteri elencati in precedenza.
- passare sulla cute un panno.
Per la rimozione delle scaglie o più in generale per la cura dei capelli con crosta lattea l’ideale è utilizzare una spazzola con setole naturali: districano i capelli senza aggredire la pelle del bimbo ed inoltre sono in grado di assorbire l’eccesso di sebo prodotto dal bulbo pilifero.
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Nel caso sia necessario può essere aggiunto anche un trattamento post-shampoo che consiste nel passare sulla cute di un batuffolo di cotone imbevuto di olio di mandorla, olio di oliva o olio di calendula per sciogliere il sebo e ammorbidire le squame oppure nell’utilizzo di un’apposita crema per il trattamento della crosta lattea, meglio se contenente oleodistillato di girasole (lenisce il cuoio capelluto) o arobinogalactane (emolliente).
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Da evitare invece le creme a base di grassi animali, che potrebbero favorire la crescita del fungo Malassezia furfur.
La cura delle unghie del neonato in caso di crosta lattea
Durante la fase di presenza della crosta lattea è particolarmente importante curare le unghie del neonato: se il bambino, con le unghie non perfettamente pulite, gratta e graffia la cute può causare una sovrapposizione di batteri Stafilococchi e Streptococchi, responsabili di un’infezione detta impetigine.
Questa comporta la formazione di pus e si cura con l’applicazione di creme antibiotiche prescritte dal medico…meglio prevenire il problema dedicando molta cura alle unghie del piccolo vero?
In fin dei conti è sufficiente tagliarle regolarmente perché, anche se tenere, sono molto affilate e in grado di danneggiare la pelle. Ed eventualmente si possono far indossare al piccolo dei guantini di cotone per evitare tale inconveniente.
Per quanto ci riguarda siamo stati molto fortunati con la crosta lattea: si è presentata sì ma in forma molto limitata tant’è che io ho seguito alla lettera il consiglio di aspettare che se ne andasse spontaneamente dopo i 6 mesi e così è stato.
L’unica cosa che non si è verificata davvero è il distacco spontaneo delle scaglie: queste sono rimaste tenacemente attaccate al cuoio capelluto per un sacco di tempo finché non mi sono armata di olio di riso e pazienza, le ho ammorbidite e rimosse con una spazzola a setole morbide.
La vostra esperienza con la crosta lattea invece come si sta evolvendo?
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Fonti
- Foto di jakobking85 da Pixabay
- Articolo dermatologo Antonino Di Pietro.
- Foto di Iuliia Bondarenko da Pixabay
- Foto di Werner Suchomel da Pixabay
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