Fazzoletti di stoffa o fazzoletti di carta? Vi siete mai chiesti quale sia la scelta migliore sia dal punto di vista dell’igiene che dell’impatto ambientale?
Come tutti sappiamo in passato i fazzoletti di stoffa erano i più diffusi.
Al contrario oggi la maggior parte di noi preferisce i fazzoletti di carta “usa e getta” ed i fazzoletti di stoffa sono diventati una rarità.
Ma la scelta giusta qual’è? Per rispondere bisogna esaminare la questione sotto diversi punti di vista e cercheremo di farlo con questo articolo.
Storia dei fazzoletti di stoffa
L’uso dei fazzoletti di stoffa pare risalire quasi alla notte dei tempi. Nell’antichità, i fazzoletti non erano alla portata di tutti bensì solo delle classi agiate; le classi povere per sopperire alle loro necessità non potevano fare altro che usare i lembi finali dei propri vestiti!
Sembra che i primi ad utilizzarle i fazzoletti di stoffa siano stati gli Egiziani. Secondo le testimonianze rinvenute e secondo l’impiego che se ne faceva in Grecia, sulla scia dei costumi egizi, la destinazione d’uso era quella odierna: soffiare il naso.
Al contrario, nell’antica Roma i fazzoletti di stoffa erano indifferentemente utilizzati per pulire la bocca, soffiare il naso e detergere il sudore; svolgevano quindi contemporaneamente anche alla funzione di tovagliolo ed asciugamano.
Nel Medioevo i fazzoletti di stoffa erano esclusivo appannaggio di ricchi e nobili ma assolvevano per lo più una funzione decorativa.
E’ da questo momento che i fazzoletti iniziano ad alternare periodi storici in cui hanno un’esclusiva funzione pratica a periodi in cui hanno anche un valore estetico:
- Nel 1600 il fazzoletto è molto grande, decorato e sontuoso, e si porta rigorosamente nella mano.
- Nel 1700 diventa più piccolo, in linea con l’esigenza di non sbandierarlo, bensì di tirarlo fuori soltanto in caso di utilizzo per soffiare il naso.
- Nella prima metà dell’800 il fazzoletto torna ad essere esibito e partecipa alle gare di eleganza tra dame perché riccamente ricamato, intessuto di fili preziosi e decorato; già nella seconda metà del secolo però la situazione cambia e tenerlo in mano diventa poco fine.
- L’eterna successione di lecito e non lecito prosegue nel 1900 che vede il fazzoletto piccolo e discreto nei primi anni, grande ed evidente dopo la prima guerra mondiale, colorato e decorato dopo il secondo conflitto.
La moda di portarlo nel taschino viene meno nella seconda metà del secolo e progressivamente il fazzoletto perde la sua funzione di elemento dell’abbigliamento, per assumere il ruolo meno visibile che conosciamo oggi.
Storia dei fazzoletti di carta
Mentre i fazzoletti di stoffa subiscono fasi alterne di amore ed odio, arrivano anche i fazzoletti di carta a relegare i “colleghi” di stoffa ad un ruolo sempre più marginale.
Sembra che il primo fazzoletto di carta sia apparso a fine Ottocento in Europa, ma non esistono indicazioni precise sull’anno di nascita.
Certo è che i Kleenex, fazzoletti di carta per antonomasia, sono comparsi in America intorno al 1920 come salviette struccanti.
Ecco quindi che, sebbene ci sembri impossibile immaginare un tempo in cui non esistevano, in realtà è da soli 100 anni che sono entrati a far parte della nostra quotidianità.
E paradossalmente lo hanno fatto quando la lavatrice ha iniziato ad esser presente in tutte le case, offrendo il grande vantaggio del lavaggio automatico al posto di quello manuale!
Fazzoletti di carta : la scelta più igienica ma meno ecologica
Se consideriamo il fattore comodità e praticità del fazzoletto, i fazzoletti di carta vincono su tutti i fronti.
Sono confezionati in piccoli pacchetti facilmente trasportabili ovunque, hanno un costo del tutto accessibile e all’occorrenza sono reperibili ovunque.
La morbida carta assorbente con cui sono realizzati è inoltre perfetta per molteplici usi: pulirsi il naso, struccarsi, asciugare o pulire la bocca, persino per sostituire la carta igienica o ripulire una ferita quando non si ha altro mezzo.
La stessa OMS contribuisce a dichiarare il loro successo sostenendo che durante un raffreddore conviene sempre utilizzare i fazzoletti di carta.
Anche il Ministero della salute consiglia di utilizzare fazzoletti di carta “quando si tossisce e starnutisce”.
Motivo? Possono essere utilizzati per soffiarsi il naso e subito cestinati limitando così al massimo il contatto con il muco, veicolo dell’infezione.
Sia OMS che Ministero della Salute raccomandano di gettare i fazzoletti di carta subito dopo l’uso e di insegnare ai più piccoli lo stesso gesto.
L’impatto ambientale dei fazzoletti di carta & la possibile scelta di fazzoletti ecologici
Solo pregi per i fazzoletti di carta?
Ovviamente no, purtroppo la controparte dell’aspetto igienico è l’elevato impatto ambientale dovuto alla fruizione usa e getta ed ai materiali di produzione scelti.
Ad accendere i riflettori sull’impatto ambientale dei fazzoletti di carta è stata Greenpeace col rapporto “Wiping out the boreal” (letteralmente “la scomparsa del boreale”).
È sconvolgente pensare che alberi che hanno svettato per decenni, o addirittura per secoli, vengano abbattuti per produrre fazzoletti o asciugatutto.
Non possiamo permettere che foreste ad alto valore di conservazione, incluse le foreste vergini, vengano rase al suolo per produrre prodotti monouso.
Martina Borghi, responsabile della campagna per GreenPeace Italia
La principale responsabile di questa deforestazione massiccia è, secondo GreenPeace, Tempo. Essity, la multinazionale che ne detiene il controllo, acquista polpa di cellulosa dall’azienda Sca s.p.a., che la preleva direttamente dalle foreste boreali vergini.
Gli alberi tagliati per la produzione di fazzoletti di carta & co vengono ripopolati nella proporzione di 1:1 con esemplari di Pino Contorto, un albero che non appertiene alla flora autoctona locale, quindi le nuove piantagioni stanno alterando l’ecosistema delle foreste boreali perché non forniscono alle Renne una quantità sufficiente di cibo.
La diminuzione delle renne sta a sua volta mettendo in pericolo la sopravvivenza dei Làpponi , un gruppo indigeno che da millenni popola quelle zone.
L’impatto ambientale dei fazzoletti di carta può poi essere ulteriormente peggiorato dall’aggiunta di profumi, balsami, sostanze protettive ed emollienti; oltre ad avere una dubbia utilità, non sono facilmente biodegradabili.
Come scegliere fazzoletti di carta a ridotto impatto ambientale
Premesso che di per sè il fazzoletto di carta non è un prodotto ecologico, esistono però alcune certificazioni che possono testimoniarne un miglior impatto ambientale:
- ECOLABEL: marchio europeo che garantisce l’utilizzo di fibre riciclate o di fibre vergini provenienti da foreste a gestione sostenibile e la produzione a ridotto impatto ambientale (con limitate emissioni di anidride carbonica e solforosa nonchè ridotto rilascio di inquinanti nelle acque).
- PEFC: sistema di certificazione internazionale che promuove la gestione sostenibile delle foreste, in termini ambientali, economici e sociali monitorando il processo lungo tutta la filiera.
- FSC: sistema di certificazione che garantisce che la materia prima utilizzata proviene da foreste dove sono rispettati rigorosi standard ambientali, sociali ed economici. Misto FSC significa che almeno il 70% sono fibre provenienti da foreste certificate e il restante 30% sono fibre riciclate o controllate.
A prescindere dalla presenza o meno di una certificazione è inoltre bene scegliere fazzoletti privi di profumo, balsami, olii essenziali o sostanze protettive ed emollienti; questi additivi, oltre ad essere allergeni che aumentano il rischio di reazioni indesiderate, ne peggiorano l’impatto sull’ambiente perché non facilmente biodegradabili.
Interessanti da questo punto di vista i fazzoletti di carta Ecolabel Grazie Natural prodotti da Lucart: sono realizzati in Fiberpack® , materiale ottenuto dal riciclo delle fibre di cellulosa presenti nei cartoni per bevande tipo Tetra Pak®.
La carta che non taglia gli alberi, riciclata dai cartoni delle bevande! € 1,40 |
Fazzoletti di stoffa : la scelta più ecologica ed economica
Benché il pratico e comodo pacchetto di fazzoletti di carta rappresenti l’optimum da un punto di vista igienico, l’utilizzo dei fazzoletti di stoffa ha un minore impatto ambientale.
Un singolo fazzoletto si può infatti riutilizzare virtualmente all’infinito, basta lavarlo, prestando le attenzioni necessarie a non vanificare tutto il vantaggio:
- inserirlo solo in lavatrici a pieno carico.
- effettuare lavaggi con detersivo in giuste dosi e temperatura di 30°C.
- non metterlo in asciugatrice nè stirarlo.
Da notare che, oltre ad essere riutilizzabili, i fazzoletti di stoffa risultano vincenti anche dal punto di vista economico: il loro costo annuo è di circa 1,50€ contro i circa 20€ di quelli in carta.
Per contro lo svantaggio dei fazzoletti di stoffa è il fatto che si tende tende a reiterarne l’uso più volte nel corso della giornata. Oltre al fatto che una volta usati li si ripone in tasca o in borsa, dove rimangono sporchi fino al rientro in casa.
Questo porta a respirare e toccare nuovamente i batteri o i virus presenti nel muco e quindi a penalizzare la questione igienica in favore di quella ambientale.
Insomma si tratta di scegliere a quali di questi aspetti si vuole dare maggiore importanza.
Come scegliere bene i fazzoletti di stoffa
Considerando la loro natura riutilizzabile ed il fatto che devono garantire in modo sicuro il contatto con naso e mucose, magari irritate dal raffreddore, la scelta dei fazzoletti di stoffa non deve essere fatta con leggerezza.
Buoni fazzoletti di stoffa sono quelli:
- realizzati in tessuti naturali, preferibilmente il cotone da agricoltura biologica (in quanto privo di residui chimici e pesticidi).
- eventualmente tinti con colori ad acqua, senza colorazioni chimiche aggiunte.
Fazzoletti di stoffa con queste caratteristiche non sono facilmente reperibili nei negozi fisici ma possono essere acquistati online.
Amazon ad esempio propone i fazzoletti a marchio Hankiss, prodotti dall’azienda francese Merrysquare che si impegna a compensare il carbonio emesso finanziando la riforestazione.
Sono fazzoletti di stoffa di buon spessore, con una buona capacità di assorbimento e finiture curate per garantire una lunga durata.
Sono realizzati in 100% cotone biologico certificato GOTS.
Semplice ed essenziale la gamma di fazzoletti di stoffa che offre:
- Bianchi – Modello Snow – piccoli (28×28 cm) – set da 6 su Amazon.
- Bianchi – Modello ICE – grandi (43×43 cm) – set da 6 su Amazon.
- Colori pastello – Modello Spring – piccoli (28×28 cm) – set da 6 su Amazon.
- Colori pastello – Modello Summer – grandi (43×43 cm) – set da 6 su Amazon.
Altra proposta in linea con queste caratteristiche, disponibile online su Gaia Natura, è quella costituita dai Furoshiki Avril.
Si tratta di fazzoletti in cotone biologico pensati per confezionare in modo originale i regali, un’alternativa ecologica e zero waste alla tradizionale carta regalo.
Sono Made in India ma con fabbricazione certificata GOTS ovvero prodotti nel rispetto dell’ambiente e privi di residui pericolosi come metalli pesanti tossici e solventi aromatici.
Date le loro caratteristiche possono essere ovviamente utilizzati anche come tovaglioli e fazzoletti. Sono disponibili in due misure: piccola (32cm x 32 cm) e grande (52cm x 52cm) su Gaia Natura dove – se inseriti in un ordine di almento 35€ – potete acquistarli con uno sconto del 15% e spedizione gratuita. Come? Vi basta inserire il codice goingnatural.
Detto questo…sono curiosa: voi preferite utilizzare i fazzoletti di carta o i fazzoletti di stoffa?
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Fonti
- Storia del fazzoletto – Guidaconsumatore.
- Impatto ambientale della produzione dei fazzoletti di carta – Cittadiniecologisti.
- Alcune foto – Pagina facebook Merrysquare
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