Guppyfriend è un sacco bucato che promette di catturare le microfibre rilasciate dai nostri capi sintetici durante il lavaggio in lavatrice, ne avete mai sentito parlare?
Quando parliamo dell’inquinamento dei nostri mari pensiamo in primo luogo ai sacchetti e alle bottiglie di plastica usati, smaltiti in modo improprio. Quello che spesso ci sfugge è che anche gli indumenti in materiale sintetico sono parte del problema, come?
Storia delle microfibre rilasciate dal lavaggio dei capi sintetici
Ogni volta che facciamo il bucato di capi sintetici contribuiamo a inquinare il mare di plastica, in maniera del tutto inconsapevole.
I vestiti sintetici nel cestello rilasciano centinaia di migliaia di microfibre sintetiche di dimensioni inferiori ai 5 millimetri di lunghezza, troppo piccole per essere trattenute sia dai filtri della lavatrice che da quelli degli impianti di depurazione attraverso cui passano le nostre acque di scarico prima di arrivare al mare.
E non parliamo di una delle tante bufale che girano nel web ma di studi scientifici veri e propri: quello che ho reperito nasce dalla collaborazione tra l’Università della California e l’azienda Patagonia che ha analizzato la quantità di microfibre rilasciate da 4 giacche sintetiche diverse (tre di pile e una di nylon con un’imbottitura di poliestere) rilevando che in media ognuna delle giacche ha perso più di un grammo di microfibre a lavaggio (qui il il link allo studio).
Se pensiamo che questo (su scala più o meno ampia a seconda di quello che laviamo) avviene nella lavatrice di ognuno di noi è un attimo rendersi conto del fatto che parliamo di un inquinamento da plastica di dimensioni gigantesche.
Le micro fibre, una volta in mare, vengono ingerite dal plancton entrando così nella catena alimentare e raggiungendo anche le nostre tavole; basti pensare che sono state trovate tracce di plastica nel sale da cucina, nell’acqua potabile che sgorga dai nostri rubinetti, nel pesce ed in molti altri prodotti alimentari.
Cosa possiamo fare per ridurre le microfibre che rilasciamo tutti i giorni in acqua ?
Facile sentirsi scoraggiati di fronte ad un problema ambientale di questa portata ma credo sia importante sottolineare che tutti possiamo fare qualcosa per limitare il nostro impatto ambientale fin da subito:
- Privilegiare la scelta di indumenti in fibre naturali come cotone, lana, seta, lino, canapa e bamboo magari scegliendo quelli della nostra filiera tessile quindi creando nuovi posti di lavoro nel nostro Paese.
- Firmare la petizione change.org #Stopmicrofibre attraverso la quale si richiede l’approvazione anche in Italia di una legge a protezione del mare analoga a quelle in dirittura d’arrivo in California e Stato di New York; tramite queste leggi verrà resa obbligatoria l’etichettatura dei capi d’abbigliamento che contengono oltre il 50% di fibre sintetiche, promuovendo da una parte la scelta consapevole dei consumatori e dall’altra stimolando i produttori a ridurre la % di fibre sintetiche contenute nei loro capi.
- Seguire il decalogo Ten for the Ocean di Stop Microwaste ogni volta che si lavano capi in fibre sintetiche.
- Utilizzare qualcosa in grado di filtrare, almeno in parte, le microfibre che si staccano durante il lavaggio.
Animation_GUPPY_final from LANGBRETT / kosmos on Vimeo.
Il sacco da bucato Guppyfriend
Nato grazie al sostegno ottenuto con una campagna Kickstarter del 2017, Guppyfriend è un sacchetto per lavatrice che si propone come prima soluzione pragmatica a livello mondiale per il filtraggio delle microfibre sintetiche che si staccano dagli indumenti durante il normale lavaggio in lavatrice.
A proporlo è stata l’azienda tedesca Langbrett, fondata da un gruppo di surfisti amanti della natura, specializzata nella proposta di abbigliamento da surf, skate e outdoor non solo funzionale ma ambientalmente ed eticamente sostenibile.
Com’è fatta Guppyfriend ? Come fa a bloccare le microfibre? Non è che lei stessa rilascia microfibre?
Guppyfriend, ad eccezione della chiusura lampo, è interamente realizzato in poliammide 6.6 non trattato, non tinto e non contenente additivi; si tratta di un materiale puro che può persino essere usato in un contesto medico.
Come è possibile vedere da questo test il tessuto a maglia di Guppyfriend ha “pori” della dimensione media di 34µm prima del lavaggio, dimensione media che si riduce a 29µm dopo 10 cicli di lavaggio.
Come fa quindi a trattenere le microfibre di plastica che sono filamenti con un diametro pari a 15μm? Teoricamente è vero che le fibre sintetiche potrebbero scivolare attraverso le minuscole aperture del suo tessuto ma sul lato pratico è altamente improbabile che questo accada perchè per passare la microfibra dovrebbe essere perfettamente lineare ed andare a colpire nei movimenti del lavaggio esattamente un buco della maglia!
Ovvio che con queste premesse Guppyfriend non trattiene (e neanche promette di farlo) sostanze disciolte, nanoparticelle residue dalla produzione tessile o granelli di polvere.
Guppyfriend è molto trasparente nel rilascio di microfibre da parte del sacchetto stesso: la maglia filtrante è composta da monofilamenti che, essendo più simili a bastoncini che a fili, non rilasciano fibre; a rilasciare fibre potrebbe essere (in rare occasioni, a seconda delle condizioni meccaniche della lavatrice) il nastro che chiude il sacchetto su tutti i suoi lati ma l’azienda lo ritiene indispensabile per prolungare la durata della borsa e non ha trovato ancora una valida alternativa pertanto, considerando che la superficie totale di questo nastro è di 0,05 m2 (circa 100 volte inferiore a quella dei capi stoccabili all’interno di Guppyfriend) lo ha per ora accettato come compromesso.
Come si utilizza Guppyfriend ?
Il procedimento è semplicissimo: prima del lavaggio in lavatrice i capi (preferibilmente di colore simile) vanno inseriti all’interno del sacchetto avendo cura di riempirlo al massimo per 2/3 dopodiché si procede al lavaggio come di consueto.
Una volta terminato il ciclo della lavatrice i capi vanno estratti dal sacchetto ancora bagnati e gli eventuali residui di fibre, che si depositano principalmente negli angoli e nell’orlo, vanno tolti dagli orli con le mani per poi essere smaltiti con i rifiuti non riciclabili.
Guppyfriend si matiene pulita senza bisogno di essere risciacquata sotto l’acqua, è sufficiente rimuovere manualmente le fibre visibili di tanto in tantod.
Nel caso in cui si lavino dei capi a mano in una vaschetta Guppyfriend può comunque essere utilizzato per filtrare l’acqua mentre la si butta nel lavandino.
C’è qualche test riconosciuto a certificare la capacità di filtraggio delle microfibre di Guppyfriend ?
Guppyfriend è stata testata per un periodo di 3 anni da istituti scientifici, università, rivenditori e rappresentanti del mondo della moda e dell’abbigliamento outdoor.
Più nel dettaglio a testarla sono stati : l’Istituto Tedesco per la Ricerca sui Tessuti DTNW, il Fraunhofer Institut UMSICHT e l’Università della California a Santa Barbara nell’ambito di un programma di ricerca sulla Patagonia.
I test condotti mostrano che Guppyfriend contribuisce a ridurre l’inquinamento da microfibre nei mari in due modi:
- Riducendo significativamente la quantità di fibre che si rompono durante il lavaggio. Il test del Fraunhofer Institute UMSICHT ha confrontato lavaggi con e senza Guppyfriend mostrando come nei lavaggi con Guppyfriend la quantità di fibre rilasciata sia inferiore del 79-86% rispetto a quelli senza. La percentuale inferiore è quella riscontrata in lavaggi misti capi naturali/sintetici, la percentuale maggiore è quella riscontrata in lavaggi di soli capi sintetici.
- Trattenendo efficacemente le microfibre lavaggio dopo lavaggio. il test del DTNW (link) mostra come anche dopo 50 lavaggi Guppyfriend continui a trattenere al suo interno le microfibre senza mostrare cedimenti nemmeno nelle parti di giunzione.
Non ho trovato test che attestino con una percentuale l’efficacia di filtraggio ed il motivo risiede in una dichiarazione fatta dall’azienda stessa sul suo sito: la quantità e la dimensione di fibre rilasciata durante il lavaggio è estremamente variabile da caso a caso: Fibrous residues and lints caused by washing are retained by the Guppyfriend Washing Bag and therefore do not pollute the wastewater. The determined fiber retention capacity in all test was above 90%, -mostly close to 100%.
- Scenario A – Lavaggio di una giacca in pile usata per correre (sottoposta a sfregamento meccanico) assieme ad un paio di jeans e ad una camicia. I tessuti contenuti nella Guppyfriend rilasceranno tante micorfibre di grandi dimensioni e la borsa riuscirà a filtrare con un efficienza prossima al 100%.
- Scenario B – Lavaggio di una giacca in pile economica nuova. Essendo nuova e da sola nella borsa, nel lavaggio di questa felpa si formeranno poche fibre di medie dimensioni (approssimativamente pari a 1,4g) ma verranno rilasciate tante nanoparticelle residue del processo produttivo che Guppyfriend non è in grado di filtrare. In una situazione di questo tipo l’efficienza è prossima al 70%.
Quindi in media Guppyfriend ritiene di poter affermare un’efficienza di filtraggio superiore al 90%.
Istruzioni per un bucato a prova di Guppyfriend
I test effettuati su Guppyfriend mostrano come l’utilizzo di questo sacco non influenzi negativamente il grado di pulizia finale dei capi ma in generale è bene tenere in considerazione che il sacco non deve essere riempito oltre i 2/3 perchè in tal caso i capi non sono sufficientemente liberi di muoversi al suo interno.
Unica altra accortezza da tenere in considerazione è il fatto che, se si effettua un bucato inserendo nel cestello soltanto un sacco Guppyfriend, questo – in alcuni modelli di lavatrice – può generare uno sbilanciamento in fase di centrifuga ed attivare un meccanismo di autoprotezione dell’elettrodomestico che, a seconda dei casi, può consistere nell’interruzione della centrifuga o nella riduzione della velocità con cui viene effettuata. La spiacevole conseguenza è ottenere un bucato non sufficientemente asciutto.
Evitare questo incoveniente è semplicissimo: basta inserire nel cestello, oltre a Guppyfriend, anche alcuni indumenti in fibre naturali liberi o spezzare il bucato all’interno di 2 separate Guppyfriend.
Come far durare Guppyfriend più a lungo
Sebbene dopo alcuni lavaggi Guppyfriend ingrigisca e si accartocci perdendo il suo aspetto nuovo questo non deve trarre in inganno perchè può durare davvero molto a lungo continuando a svolgere egregiamente il suo compito. Ecco un riepilogo dei consigli più utili:
- Utilizzare detersivi liquidi: le polveri tendono ad avere un maggior effetto abrasivo con conseguente maggior formazione di microfibre durante il lavaggio e minor potenziale durata di Guppyfriend.
- Scegliere detersivi privi di microsfere di plastica.
- Rimuovere sporco grossolano e peli di animali dagli abiti prima del lavaggio.
- Non superare la temperatura di 40° durante il lavaggio.
- Verificare che la parte metallica della cerniera, una volta chiusa, vada ad incastrarsi nella taschina appositamente prevista.
- Non lasciare al suo interno oggetti affilati che possono danneggiarla.
- Non stirare, la superficie accartocciata non costituisce un problema.
- Non inserire in asciugatrice.
- Non asciugare direttamente sotto il sole.
Dove è possibile acquistare Guppyfriend ?
Pur consapevole del fatto che Guppyfriend può essere solo una soluzione provvisoria per il problema delle microplastiche che inquinano i nostri mari e che le soluzioni a lungo termine debbano essere altre (scegliere tessuti naturali in primis ma anche lavatrici con funzione filtrante e nuovi materiali tessili meno inquinanti), riconosco a Guppyfriend il merito di essere una soluzione immediata e pragmatica per ridurre l’inquinamento generato dai nostri quotidiani lavaggi in lavatrice. Ed è per questo che ho deciso di dedicarle un articolo.
Se vi interessa acquistarla la trovate in vendita su Organic Basics (dove potete usufruire di uno sconto del 10% usando il codice NATUROBC) e su Macrolibrarsi.
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