Come già avrete immaginato leggendo il primo post in cui vi parlavo di un gioco montessoriano che in casa nostra ha avuto e continua ad avere un grande successo, nel corso dei mesi mi sto progressivamente avvicinando al Metodo Montessori. La cosa strana è che, fino a non molto tempo fa, non sapevo praticamente nulla della vecchina che per anni mi ha guardato dalla storica banconota delle mille lire mentre ora mi trovo letteralmente conquistata dall’approccio educativo da lei sviluppato!
Metodo Montessori : perché mi piace così tanto
Quello col Metodo Montessori per me è stato, per così dire, un amore a prima vista quello che capita quando meno te lo aspetti e che poco ha a che vedere con la razionalità e molto invece con il piacere a istinto, “a pelle”.
Ho quindi iniziato a fare quello che faccio ogni volta che trovo un nuovo focus di interesse: ho iniziato a leggere, a iscrivermi a gruppi online, a chiedere in giro…insomma a cercare di farmi un’idea per capire se davvero fosse in linea con il mio stile educativo.
Lungi dall’aver completato questo percorso orientativo, qualcosa che posso confermarvi però c’è già e cioè che, anche andando oltre la prima sensazione a pelle, il metodo Montessori mi piace e molto perché combina alcuni principi base sui quali mi trovo pienamente d’accordo:
- è un “metodo naturale” nel senso che si pone l’obiettivo di accompagnare il naturale istinto conoscitivo del bambino, affiancandolo nella scoperta di tutti gli aspetti del mondo che lo circonda ma lasciandogli i suoi tempi ed assecondando i suoi interessi;
- è un “metodo pratico” ovvero che basa l’imparare sull’esecuzione di attività di vita pratica (il mangiare, il vestirsi, l’occuparsi della pulizia della casa, l’attività fisica etc) ma non con giocattoli in plastica bensì con strumenti da adulto in miniatura;
- è un metodo che promuove l’indipendenza perché presuppone che il bambino sia circondato da un “ambiente a sua misura” ovvero organizzato in modo tale da metterlo nelle condizioni di poter fare da solo ciò che gli interessa.
Quali sono i principi base del Metodo Montessori?
L’idea rivoluzionaria alla base del metodo Montessori è che il bambino non sia un contenitore da riempire di nozioni secondo le rigide imposizioni di un programma scolastico ma vada lasciato libero di esplorare il mondo, con la certezza che sia dotato di un impulso vitale naturale che lo spinge ad agire per conoscere e apprendere attraverso la personale esperienza: è la sua curiosità il motore dell’apprendimento che, se lasciato “girare” senza interferenze, lo porterà a sviluppare al massimo tutto lo spettro delle sue capacità.
E per essergli di supporto è necessario intervenire su tre elementi fondamentali : l’ambiente educativo, il materiale di sviluppo e l’educatore.
L’ambiente
Secondo il metodo Montessori, l’ambiente deve essere curato, attraente, funzionale al fare da sé , come una casa organizzata in modo tale da suscitare l’interesse del bambino e venire incontro al suo desiderio di movimento e di scoperta autonoma. Ogni bambino deve avere la possibilità di venire direttamente in possesso degli oggetti e dei materiali di cui, in quel particolare momento, sente il bisogno, prelevandoli da tavoli, armadi, scaffali “alla sua portata” ovvero senza ostacoli strutturali che lo costringano a dover chiedere l’aiuto dell’educatore. Gli arredi devono essere studiati tenendo conto dell’età ma non costruiti per essere infrangibili: è proprio la loro fragilità a rivelarne un eventuale utilizzo sbagliato o mancanza di rispetto da parte dei bambini, per questo motivo viene incentivato l’uso di piatti di ceramica, bicchieri di vetro e soprammobili fragili…è infatti solo con esercizi quotidiani di autocontrollo, autocorrezione e prudenza che i bambini imparano a coordinare i movimenti.
Il materiale di sviluppo
Nel metodo Montessori, una cura particolare è posta nella scelta delle attività da proporre ai bambini. I campi di interesse sono rivolti principalmente alle “attività di vita pratica” legate alla cura della persona e dell’ambiente (lavarsi, vestirsi, allacciare, spolverare, travasare, stirare, sbucciare, spremere, trasportare, apparecchiare…), svolte usando materiali appositamente predisposti.
Il materiale messo a disposizione dei bambini ha alcune caratteristiche fondamentali:
- è analitico ovvero tale da analizzare solo una qualità dell’oggetto alla volta (peso, forma o dimensioni) e ciò aiuta la concentrazione e stimola i sensi;
- è auto correttivo ovvero strutturato in modo tale da educare il bambino ad accorgersi dell’errore senza l’intervento dell’educatore e ad autocorreggersi;
- è attraente ovvero consiste in oggetti di semplice manipolazione e uso, atti al gioco.
Il suo compito è assolvere ad un elevato scopo: attraverso l’educazione sensoriale, “fornisce una solida base allo sviluppo dell’intelligenza” e costituisce per il bambino una “esatta guida scientifica” per la sua attività di organizzazione e classificazione dei contenuti di esperienza.
Il bambino è libero di scegliere non solo quale attività svolgere ma anche i tempi, le modalità e i ritmi che gli sono più consoni ed è responsabilizzato al riordino degli oggetti dopo l’uso.
L’educatore
Nel metodo Montessori l’educatore è ben lontano dall’immagine tradizionale: non controlla, non dirige né condiziona pesantemente i tempi e i desideri di apprendimento del bambino ricorrendo a premi e castighi ma svolge un ruolo più indiretto di mediazione tra il bambino e l’ambiente educativo, aiutandolo, sostenendolo e consigliandolo ma mai imponendosi o sostituendosi a lui (compito molto difficile se penso a quanto mi venga spontaneo cercare di sostituirmi alla mia bimba quando non riesce a fare qualcosa). L’educatore ha il compito importante di preparare l’ambiente e di presentare ai bambini il materiale messo a loro disposizione; deve saper cogliere il giusto momento e intervenire senza sostituirsi al bambino , non deve insegnare al bambino la sua verità o cercare di travasare in lui il suo sapere ma dirigere le attività del bambino consentendogli di sviluppare il suo spirito in modo libero e di liberare le sue immense energie, e potenzialità.
Il Metodo Montessori a casa: una sfida possibile?!
Iniziando a leggere libri sul metodo Montessori l’impressione potrebbe essere quella di una difficile applicabilità nella quotidianità casalinga ma questo secondo me è semplicemente dovuto al fatto che non siamo abituati a fidarci dei nostri bambini, a considerarli “abbastanza grandi per…”.
Ecco le piccole iniziative che con noi stanno funzionando: da quando Chiara ha iniziato a muoversi ci sforziamo di lasciarla esplorare in autonomia, di metterle a disposizione oggetti interessanti e di uso comune (mestoli, pentolini, un po’ di pasta da travasare da un contenitore ad un altro…), di lasciarle aprire (e svuotare) cassetti e sportelli che non contengano cose pericolose…l’ordine già precario della casa non ne ha beneficiato, anche se dopo rimettiamo tutto a posto assieme, ma il suo sguardo tra l’assorto e l’estasiato ci fa capire quanto queste attività le piacciano.
Adesso – 16 mesi – siamo nella fase in cui lei è interessatissima alle faccende di casa (spazzare, spolverare, pulire gli specchi, vuotare/svuotare la lavatrice…) e noi la lasciamo trafficare e imitare mettendole a disposizione una scopina, uno straccio e una spugna… A tavola poi vuole solo mangiare dalle nostre stoviglie, usare le nostre posate e bere dal bicchiere di vetro così, per non stare col fiato sospeso ogni volta che sembrava rischiare di ficcarsi una nostra forchetta nell’occhio, abbiamo messo da parte il set pappa e posate in bio-plastica e l’abbiamo sostituito con piattini e posate reali ma di una “taglia” più adatta a lei…sono cose banali, lo so bene, ma tutte assolutamente in linea con quello che lei mostra spontaneamente di desiderare…
La casa è piccola ma stiamo facendo del nostro meglio per creare degli spazi a misura di bambino in ogni stanza: è bastato riorganizzare le cose dedicando a lei i ripiani bassi di mobili e librerie già esistenti e passare un sabato pomeriggio all’Ikea per procurarsi un tavolino con seggioline ed uno sgabello che, con l’aiuto del nonno forse diventerà una simil learning tower (ma di questo parleremo poi…).
Grossi passi avanti dobbiamo fare sull’ordine e sulla riduzione dei giochi a disposizione (giuro che io ho comprato pochissime cose di legno eppure, mio malgrado, in casa continuano a entrare giochi plasticosi…chi come me ha coppie di amici con bambini più grandi capirà quanto sia difficile non finire sommersi dai giochi dismessi da altri che, giustamente, prima di buttarli cercano di dare loro una seconda o terza vita)…si accettano quindi lezioni accelerate di decluttering anche da anime pie di passaggio! 🙂
Ma la cosa che trovo in assoluto più difficile, un istinto quasi irrefrenabile da domare, è cercare di non intervenire sostituendomi a lei quando la vedo un po’ in difficoltà…però ci sto lavorando…
Per saperne di più sul Metodo Montessori
Non sono un’esperta ma sul mio comodino sono al momento appoggiati quelli che sembrano essere i due libri più consigliati sul metodo Montessori : Libertà e amore di Elena Balsamo e How to Raise an Amazing Child the Montessori Way di Tim Seldin (versione inglese del famoso I bambini hanno bisogno di fiducia che però è da tempo introvabile né si sa quando verrà ristampato). Sono ovviamente aperta a qualunque consiglio di lettura da parte delle più esperte quindi non esitate a lasciarmi consigli nei commenti 😉
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