” La famiglia zero rifiuti (o quasi) ” è un manuale che ho acquistato poco più di un mese fa, dopo averlo scoperto tra le letture consigliate di Raffaella Caso di Babygreen.
Si tratta di un manuale pratico, edito da Sonda a giugno 2018, come parte di Famiglie Green, una collana di manuali/guide pratiche presentate in modo semplice sia nel linguaggio che nella grafica per creare nelle famiglie conoscenza e consapevolezza attorno a tematiche legate all’alimentazione e a stili di vita sostenibili.
Non si tratta d’altro che dell’edizione italiana del celeberrimo “Famille presque zéro déchet”, un libro recensito dalle maggiori testate francesi e diventato un successo internazionale con 14 edizioni nel mondo, che racconta l’avventura di una famiglia che – per fare la sua parte per salvare il pianeta – si è posta un’obiettivo molto ambizioso, quasi impossibile: eliminare (o quasi) i rifiuti prodotti come famiglia.
La famiglia zero rifiuti (o quasi) è così un inno alla salvaguardia del Pianeta partendo dalle piccole cose di tutti i giorni; è scritto da persone che ce l’hanno (quasi) fatta quindi non è un saggio astratto e teorico ma una guida alla navigazione per chi non sa da che parte cominciare per ridurre i rifiuti ed eliminare gli sprechi sia che desideri farlo solo per il suo portafoglio che per la salute e/o per il Pianeta.
“Abbasso i rifiuti” è il grido di battaglia di questo manuale tutto illustrato, pieno di informazioni, aneddoti, consigli, ricette e anche buon umore. Un must have per cominciare a essere responsabili – L’Express
La famiglia zero rifiuti non è fantasia ma una storia vera
Come dicevamo poco fa, La famiglia zero rifiuti , è la trasposizione della storia vera di una famiglia francese: la storia dei due autori Jérémie Pichon (che da oltre 15 anni lavora per organizzazioni non governative che si occupano di ambiente ed ecologia), Bénédicte Moret (graphic designer per associazioni e istituzioni che si occupano di ambiente e sviluppo sostenibile) e dei loro due figli Dia e Mali, una famiglia che dal mese di Settembre 2014 ha iniziato l’avventura Zero Rifiuti.
Il libro ” La famiglia zero rifiuti (o quasi)” racconta la loro avventura e fa capire come, decidendo di eliminare tutto ciò che si può considerare inutile (scatole di biscotti, flaconi del detersivo, tubetto del rossetto etc etc), sono riusciti a ridurre del 91% i loro rifiuti (da 390 kg di rifiuti l’anno a 25 kg)!
E vedere come una famiglia con due bambini sia riuscita a cambiare abitudini, imparare a fare acquisti consapevoli e a recuperare e riutilizzare ciò che prima avrebbe buttato nel bidone è stato per milioni di persone uno stimolo a credere che “niente è impossibile” e la scintilla che ha fatto scoccare l’idea di seguirli in questa avventura.
E’ così che gli autori sono diventati volti molto conosciuti sul web, il loro blog è diventato uno dei più seguiti al mondo, la loro pagina Facebook vanta più di 100.000 follower e il loro gruppo Facebook più di 30.000 iscritti.
Il loro grande successo è indubbiamente anche dovuto alla ricchezza di vignette spiritose e chiarificatrici nonché alla cospicua dose di autoironia del loro racconto.
Perché diventare una famiglia zero rifiuti ?
L’inquinamento ambientale e i suoi effetti sulla situazione del Pianeta sono sotto gli occhi di tutti. Uno dei motivi base per cui il nostro Pianeta riversa in una situazione che possiamo definire preoccupante è la quantità industriale di rifiuti che produciamo come semplice conseguenza dell’atto di comprare cose: dagli imballaggi per conservare il cibo, ai flaconi di detersivi per arrivare alla plastica usa e getta proveniente dall’uso di piatti, cannucce e cotton fioc.
In Italia ogni anno produciamo in media circa 500 kg di spazzatura pro capite l’anno (contro i 390 kg pro capite della Francia) e la stragrande maggioranza finisce dispersa nell’ambiente.
Il riciclo, sebbene goda di ottima fama, fa numeri tutt’altro che esaltanti (dati Francia):
- soltanto il 21% dei rifiuti domestici viene riutilizzato (e il 15% sottoposto a compostaggio).
- il 29% finisce negli inceneritori e il 35% viene conferito in discarica.
Questo significa che bruciamo e seppelliamo nel terreno i 2/3 della nostra spazzatura con costi altissimi in termini economici, ambientali e di salute.
Secondo l’Unep (programma dell’Onu per l’ambiente) ogni secondo arrivano nell’oceano 200 kg di rifiuti, ogni anno per causa loro muoiono 1 milione e 100 mila mammiferi marini, in 40 anni è scomparsa metà della fauna selvatica e quella che è rimasta è gravemente contaminata.
Una fotografia del quadro ambientale piuttosto sconfortante vero?
Ecco perché diventare una famiglia zero rifiuti dovrebbe essere un impegno collettivo ed un manuale come ” La famiglia zero rifiuti (o quasi)” è estremamente utile per risvegliare le nostre coscienze assopite e spingerci verso un obiettivo davvero green: produrre poca spazzatura.
I contenuti de ” La famiglia zero rifiuti (o quasi)
“ La famiglia zero rifiuti (o quasi)” rappresenta una vera e propria rivoluzione che in tutto il mondo è diventata un successo internazionale, ma qual’è il segreto di tanto e diffuso successo?
A mio parere i segreti sono diversi e provo a riepilogarveli qui:
- La famiglia zero rifiuti non è un manuale teorico ma un vero e proprio saggio che insegna passo dopo passo a produrre meno spazzatura.
- E’ una guida illustrata, ricca di vignette spiritose e chiarificatrici, gioiosa e divertente, ironica e realistica
- Propone un piano d’azione dettagliato e non lesina consigli pratici e semplici alternative per la vita quotidiana: shopping, cucina, pulizia, mobili, igiene, make-up, abbigliamento, giardinaggio, artigianato, feste… perché i rifiuti sono dappertutto!
- Spinge ad uno shopping più consapevole.
- Riporta numerose ricette sia di prodotti per la pulizia della casa che per l’igiene personale come shampoo, creme e bagnoschiuma.
Insomma, leggendo questo libro, viene spontaneo fermarsi ad appuntare le idee di primi passi da compiere per eliminare piano piano i rifiuti.
Insegnamento fondamentale de La famiglia zero rifiuti è
Incredibile ma vero, gran parte della spazzatura si può evitare.
Come? Mettendo 5 belle “R” nel bidone:
- Rifiutare – Il miglior rifiuto? È quello che non produco. Non comprare i materiali non riciclabili è la soluzione: niente sacchetti e pellicole per alimenti, fogli di alluminio, sacchetti per il freezer, salviette, assorbenti, vasetti dello yogurt, confezioni di plastica alimentare e i vassoi di polistirolo per carne e freschi, piatti e posate usa e getta e così via.
- Ridurre – Meno consumi, stop agli sprechi. Ovvero chiedersi sempre se si ha davvero bisogno di un prodotto prima di comprarlo.
- Riutilizzare/riparare – Largo ai circuiti dell’usato (per vendere ciò che non si usa o comprare ciò che serve) e a riparare e prolungare la vita utile di ogni prodotto.
- Riciclare – ridurre il più possibile i prodotti a confezione unica “in modo che il riciclaggio diventi l’ultima risorsa e non un business” e procedere con il compostaggio dell’umido che permette di smaltire un terzo della nostra spazzatura.
- Rivendicare – far sentire la propria voce quando i prodotti sono confezionati male e promuovere soluzioni per migliorare l’ecobilancio.
Le 5 R sono i principi fondanti di questa filosofia e la famiglia zero rifiuti si costruisce proprio a partire da loro ma ovviamente non basta, ci vuole un piano d’azione preciso, che spieghi nel dettaglio come raggiungere l’obiettivo.
Gli autori individuano 7 grandi ambiti in cui applicare queste strategie e, all’interno di ogni macro-area, delineano varie azioni da mettere in pratica.
- Spesa – 4 azioni : usare contenitori riutilizzabili (borse di stoffa, barattoli di vetro, tupperware), scegliere i fornitori giusti di prodotti freschi, quando possibile acquistare merce sfusa, acquistare solo contenitori riutilizzabili e riciclabili.
- Cucina – 3 azioni : procurarsi gli utensili giusti, cucinare in proprio, cercare nuove ricette.
- Igiene – 3 azioni : prodotti home made, scegliere i contenitori giusti, preparare prodotti per la pulizia ecologici.
- Cosmetici – 4 azioni : cernita dei prodotti, sostituire i prodotti industriali e non riciclabili, cosmetici personalizzati, preparare da sé i cosmetici.
- Bambini – 5 azioni : coinvolgerli nella filosofia zero rifiuti, acquistare giocattoli sostenibili o usati, comprare caramelle sfuse (poche) e conservarle in un sacchetto di stoffa, preparare in casa gli spuntini, recuperare le forniture scolastiche dell’anno precedente oppure rivolgersi ai mercatini dell’usato o acquistarle nuove ma riciclabili e senza involucri di plastica.
- Feste – 4 azioni : regali senza imballo o fatti a mano a Natale, uova di legno decorate a Pasqua, non festeggiare Halloween, feste senza prodotti usa e getta.
- Casa – 6 azioni : condividere e non avere, riparare e non gettare, acquistare vestiti di fibra naturale o usati o certificati, scegliere mobili usati, locali o certificati, scegliere bene o fare da sé i prodotti per il giardinaggio e “fai da te”, scegliere una banca a basso impatto.
E’ piuttosto evidente come la famiglia zero rifiuti sia una famiglia determinata e impegnata: lotta contro le abitudini sbagliate, si sforza di cucinare tanto fra le mura domestiche, avanza richieste curiose al negoziante etc etc.
La famiglia zero rifiuti è un percorso ad ostacoli, un processo in continua evoluzione ed è normale che si verifichino momenti di sfiducia…l’importante è non soccombervi e procedere un passo dopo l’altro, dritti alla meta.
Voi siete già una famiglia zero rifiuti ?
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