Avete mai sentito parlare di lisciva o liscivia ? E’ il detergente ecologico e biodegradabile che le nostre nonne preparavano in casa con la cenere della stufa a legna.
Ormai abbandonata, la lisciva o liscivia è un ottimo detergente multiuso per bucato, stoviglie, superfici e pavimenti , una soluzione che può liberare dalla prigionia dei prodotti chimici e ridurre l’impatto ambientale delle nostre pulizie.
Vi va di conoscerla insieme?
Che cos’è la lisciva o liscivia
La lisciva , liscìvia o anticamente liscìa è una soluzione alcalina contenente circa un 33% di idrossido di sodio oppure idrossido di potassio; può essere ottenuta anche come miscela di sapone e carbonato, perborato o perossido di sodio (liscivia detersiva o da bucato, o semplicemente liscivia).
Il nome deriva dalla sensazione di “liscio” e lievemente scivoloso che queste soluzioni lasciano al tatto.
Nella terminologia comune, con lisciva o liscivia si intende il detergente per panni usato prima della diffusione delle lavatrici e dei moderni detersivi, realizzato trattando con acqua bollente la cenere di legno o di carbone di legna, che contiene grandi quantità di carbonato di sodio e di potassio.
L’abitudine all’uso della liscivia per la pulizia è molto antica: è documentata fino dai tempi degli Assiri (2500 a.C.) e si è conservata per tutto il Medioevo, il Rinascimento e, nelle zone rurali, fino all’inizio del XX secolo.

Dai paesi del medio oriente viene poi l’uso di aggiungere olio d’oliva o grasso animale alla liscivia calda per ottenere il sapone.
Come si realizza la lisciva o liscivia
Come accade per una qualunque ricetta, anche nel caso della lisciva esistevano ed esistono varie ricette e procedimenti differenti a seconda del ‘cuoco’ e dell’utilizzo a cui è destinata.
Per preparare la lisciva occorre innanzitutto la cenere del camino ottenuta dalla legna: la cenere della carbonella o quella del pellet non vanno bene.
La cenere deve essere setacciata per eliminare grumi o parti parzialmente incombuste dopodiché si mescolano cenere ed acqua nella proporzione 1:5 (ad es. 1 bicchiere di cenere, 5 bicchieri d’acqua).
Il contenitore da usare dovrà essere di metallo se si desidera fabbricarla a caldo mentre potrà essere un secchio di plastica se si sceglie di fabbricarla a freddo.
Qualunque sia il metodo di produzione prescelto, i prodotti finali del procedimento saranno due:
- Una parte liquida, la lisciva propriamente detta, da usarsi per tutte le pulizie (piatti, biancheria, pavimenti, ecc.), pura per le pulizie più “corpose”, diluita per quelle più “facili”.
- Una parte cremosa, fondamentalmente pasta di cenere, che possiede un certo potere detergente e che può essere usata per la pulizia delle stoviglie.
Fabbricazione della lisciva con metodo a caldo

Se si sceglie la fabbricazione a caldo la miscela di cenere ed acqua deve essere portata ad ebollizione a fuoco lento e mescolata con frequenza. Dal momento in cui l’ebollizione si è stabilizzata, il composto deve essere lasciato cuocere per circa 2 ore mescolando di tanto in tanto.
Verso fine cottura è consigliabile assaggiare giusto una goccia del composto, posandolo sulla lingua per valutarne la potenza: se ha bollito sufficientemente pizzicherà appena. E’ importante non eccedere nella bollitura, in quanto la lisciva ottenuta diventerebbe troppo forte ed aggressiva per la pelle e per l’ambiente.
A cottura ultimata, lasciare raffreddare e decantare dopodiché procedere alla separazione dell’acqua dalla cenere.
Il consiglio è quello di prendere l’acqua dalla superficie con un mestolo facendo attenzione a non smuovere il fondo, lasciare riposare nuovamente e ripetete l’operazione utilizzando un canovaccio da cucina come filtro.
Il canovaccio andrà legato su una pentola capiente dopodiché sarà sufficiente versare tutto il composto e lasciate che scoli da solo; quest’ultima fase è da ripetete l’ultima operazione fino a che non si ottiene un liquido abbastanza limpido che potrà quindi essere travasato in bottiglie di vetro o plastica e conservato anche per lunghi periodi (anni!).
Fabbricazione della lisciva con metodo a freddo
Se si sceglie la fabbricazione a freddo la miscela di cenere ed acqua deve essere mantenuta nel secchio di plastica per un periodo di almeno 3 settimane (in estate) o 6 settimane (in inverno), mescolandola almeno un paio di volte al giorno (più la miscela viene mescolata più la lisciva acquisirà forza).
L’acqua si trasformerà pian piano in lisciva assorbendo i sali caustici dalla cenere.
Trascorso il periodo di 3 o 6 settimane la miscela va fatta riposare per 1 giorno in modo che tutta la cenere si depositi sul fondo e quindi prelevata delicatamente con un mestolo, filtrata e versata in bottiglie di plastica o di vetro tramite un imbuto.
La forza della lisciva ottenuta col procedimento a freddo è leggermente inferiore rispetto a quella ottenuta con il metodo a caldo ma il tempo di lavoro richiesto e l’impatto ambientale sono praticamente nulli.

Il procedimento ‘casalingo’ semplice, che non richiede impianti imponenti e lavorazioni complesse con cui si può ottenere la lisciva la rende un detersivo naturale che rappresenta per l’ambiente un carico di entità bassissima.
Tuttavia naturale non significa totalmente innocuo: la lisciva o liscivia è comunque un detersivo a tutti gli effetti, poiché la reazione chimica che avviene tra la cenere e l’acqua attraverso la bollitura conferisce all’acqua, potenziandolo, il potere detergente ma anche leggermente corrosivo che è naturalmente proprio della cenere.
I vantaggi ambientali (e non solo) dell’uso della lisciva o liscivia
La lisciva dona innanzitutto una non indifferente libertà dai prodotti chimici per la pulizia: la sua versatilità, che vedremo insieme tra pochi paragrafi, consente infatti di evitare tanti voluminosi boccetti e boccettini.
Nascendo dalla combinazione tra cenere e acqua, la lisciva o liscivia è inoltre completamente ecologica e biodegradabile.
Da non dimenticare poi il fatto che è un detergente economico di per sé e che permette di non sprecare denaro in altri costosi detergenti; pensate che permette addirittura di sostituire la candeggina che, essendo a base di cloro, è molto inquinante e dannosa per la salute.
La lisciva o liscivia già pronta disponibile in commercio
Per chi desidera approfittare di tutti i vantaggi ambientali e non dell’uso della lisciva ma non ha cenere da smaltire e/o tempo da dedicare alla sua produzione esiste una soluzione già pronta da utilizzare ovvero la lisciva in polvere.
Si tratta di sodio carbonato che non viene estratto dalla cenere: la cenere che contiene maggiori quantità di sodio carbonato è quella della Salsola Kali (una pianta tipica del mar mediterraneo) tuttavia anche da lei la quantità di carbonato di sodio che si riesce ad estrarre è molto ridotta e per ottenerne un quantitativo adatto alla vendita sarebbe necessario bruciare quantitativi molto elevati di questa pianta (decisamente non troppo ecologico!).
Il sodio carbonato di questi prodotti viene ottenuto attraverso un processo che fa uso di comune sale da cucina (ricavato da giacimenti naturali di salgemma) successivamente sciolto in acqua ed addizionato di anidride carbonica ed una piccola quantità di sali di acidi grassi idrosolubili.
Il prodotto così ottenuto risulta biodegradabile al 100%, non contiene fosfati, sbiancanti ottici, antimpaccanti e non è testato su animali, assicurando così un lavaggio economico nel rispetto dell’ambiente.
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Il prodotto dal miglior rapporto qualità-prezzo è indubbiamente offerto da Tea Natura; il suo unico svantaggio è forse quello di essere inserita all’interno di un semplice cartone, scelta più sostenibile ovviamente ma che espone la lisciva in polvere al rischio umidità e quindi alla potenziale formazione di grumi.
Poco male comunque perchè basterà travasarla in un barattolo di vetro o di plastica per ovviare a questo potenziale inconveniente.

I 1001 usi della lisciva o liscivia
La lisciva è stata molto usata in passato sia per lavare e sbiancare i tessuti che per tutte le altre pulizie casalinghe; estremamente diluita veniva addirittura impiegata per la pulizia di tutto il corpo, grazie al suo potere detergente, sgrassante e disinfettante e al delicato e piacevole odore che rilascia.
A renderla molto apprezzata erano sia il suo altissimo valore pulente che il suo il costo ridotto; oggi che viene riscoperta ne apprezziamo anche la sua versatilità d’uso ed il suo basso impatto ambientale.
Vediamo quindi insieme tutti i suoi potenziali usi ed il dosaggio consigliato (in ml nel caso utilizziate lisciva liquida autoprodotta, in grammi nel caso utilizziate quella in polvere acquistata):
- Detersivo per bucato in lavatrice : 100ml o 24g (due cucchiai) nella vaschetta del detersivo della lavatrice. Per ottenere un risultato ottimale bisogna anche utilizzare le temperature giuste: 30° per capi delicati e colorati, 60° per cotone e capi bianchi, 90° per capi molto sporchi.
- Detersivo per bucato a mano : 50ml o 12g (un cucchiaio) in 5 litri d’acqua tiepida. I panni vanno lasciati in ammollo per 30 minuti e risciacquati abbondantemente.
- Detergente pavimenti : 50 ml o 12g (un cucchiaio) nell’acqua del secchio. Per avere una nota di profumo è possibile aggiungere qualche goccia di olio essenziale di lavanda.
- Detergente per tutte le superfici lavabili : 50ml o 12g (1 cucchiaio) in un piccolo spruzzino pulito riempito per il restante spazio da acqua e agitato bene prima dell’uso fino alla completa soluzione. Aggiungendo poi alcune gocce olio essenziale di tea tree o di limone si ottiene un potenziato effetto disinfettante.
Come detergente piatti (soprattutto per padelle e stoviglie grasse) si può utilizzare la cenere, sottoprodotto dell’autoproduzione della lisciva di cenere, versandola direttamente sulla superficie da trattare e strofinando con una pezzetta; in caso di stoviglie molto unte il procedimento va ripetuto, dopodiché è sufficiente un veloce risciacquo in acqua. Nel caso si utilizzi la lisciva in polvere ne bastano 36g (3 cucchiai) sciolti nell’acqua tiepido del lavello: le stoviglie andranno lasciate in ammollo al suo interno per almeno 30 minuti dopodiché basterà strofinarle e risciacquarle con abbondante acqua corrente per vedere le incrostazioni andare via.
Quando si è in presenza di sporco resistente, la liscivia può essere abbinata anche ad altri detergenti come il sapone di Marsiglia. Bisogna solo ricordare che, essendo la liscivia un prodotto alcalino, non deve essere mescolata con sostanze acide pena l’azzeramento di qualsiasi effetto detergente in quanto darebbe origine a dei sali neutri.

La lisciva è infine perfetta per la preparazione di un ottimo sapone fai da te perchè funge da sostituto della soda caustica. Un esempio di ricetta è reperibile su nonsprecare.it e prevede di:
- realizzare la lisciva di cenere partendo da 5l d’acqua e 2kg di cenere.
- versare dentro 300g di lisciva 50g di amido di riso da far sciogliere mescolando bene.
- scaldare 750ml d’olio d’oliva finchè non raggiunge i 30°, aggiungere a questo la parte di lisciva priva di amido, mescolare e infine unire i 300 grammi di lisciva con l’amido continuando a lavorare il composto.
- una volta mescolato bene, riportare ad ebollizione il composto ottenuto finchè non diventa denso.
- a questo punto il sapone è pronto, basta aggiungere l’essenza preferita e versare il composto negli appositi stampi in cui deve stagionare per circa 40 giorni, lontano da luce e fonti di calore.
Accortezze nell’uso della lisciva o liscivia
La lisciva pura, se fatta con la cenere giusta, ha un pH intorno a 10 ma può arrivare anche a 12, questo la rende spiccatamente basica ed eccessiva per la pelle (che gradisce un pH 5.5)…per maneggiarla spesso è quindi bene usare i guanti.
Proprio per questa sua aggressività la lisciva è sconsigliata sui tessuti delicati perché nel tempo potrebbe essere troppo aggressiva ed anche su marmo e legno che ne vengono corrosi.
Che dite, dopo averne scoperte tutte le sue proprietà, siete pronte a dare una chance alla lisciva ?
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Fonti
- Wikipedia
- Foto della produzione di lisciva a caldo – Sulle Orme Culinarie dei nostri Avi
- Foto della lisciva liquida e della pasta di cenere – Coltivazionebiologica
In tutta la regione Calabria, fino agli anni 60, subito dopo carnevale,il giorno delle ceneri in un pentolone di rame venivano messi tutti i piatti e stoviglie e tazze e bicchieri in uso della famiglia e coperti di acqua e cenere ben setacciata x due ore a bollire.Dopo venivano lavati e riusciti, perché erano stati usati a e a contatto con le carni.X tutta la Quaresima si usavano xche’ purificati.A Pasqua,poi,al suo o delle ammanettato in gloria si potevano usare con le carni e i dolci preparati in casa ,dette cuzzupe con le uova fissate sui dolci che poi venivano infornati e mangiati.L’ uovo simboleggia a l’abbondanza…..la PROVVIDENZA!?