Oggi vorrei parlarvi del progetto “All’orango io ci tengo”, un iniziativa in difesa dell’orango di Sumatra, una specie ‘in pericolo critico’ contenuta nella lista rossa delle specie minacciate dell’Unione Internazionale per la Conservazione della Natura.
Con soli 14.613 esemplari stimati ancora presenti nel loro habitat naturale (Ecosistema Leuser nella parte nord di Sumatra), attualmente l’orango tango di Sumatra, è classificato come uno dei “25 primati più in pericolo del mondo”.
La principale minaccia a questa specie arriva dalla distruzione delle foreste in cui vive per fare spazio alle piantagioni di palma da olio che si stanno progressivamente espandendo anche all’interno delle aree protette, con un notevole impatto sulla biodiversità dell’Ecosistema: negli ultimi 100 anni la presenza di orangutango è diminuita dell’86% e l’ulteriore degrado di quest’area potrebbe condannarlo inevitabilmente all’estinzione.
In cosa consiste il progetto “All’orango io ci tengo?”
Il progetto di salvaguardia dell’ambiente ‘All’orango io ci tengo’ (di cui trovate tutti i dettagli a questo link) è targato Di Leo Pietro Spa, forPlanetOnlus e Sumatran Orangutan Societ (Sos), ha il suo epicentro nell’isola indonesiana di Su
matra e prevede la realizzazione in una serie di azioni finalizzate a:
- Salvare, riabilitare e reintrodurre in natura 15 oranghi (purtroppo oggetto di pratiche illegali come uccisione, ferimento, cattura o detezione come animale domestici). Con i fondi messi a disposizione da Di Leo Pietro Spa verranno acquistati i mezzi necessari al trasporto degli orangutan (un fuoristrada a 4 ruote motrici e due motociclette) e dei 12 operatori locali che gestiranno il punto di liberazione e seguiranno gli orangutan ogni giorno nella foresta.
- Recuperare un ettaro di habitat dell’orangutan attraverso la piantumazione di 1.000 alberi.
- Sviluppare e attuare strategie di tutela a lungo termine degli habitat degli orangutan a Sumatra tra cui lo sviluppo di raccomandazioni al governo indonesiano in tema di opportunità di finanziamento dei progetti finalizzati alla tutela dell’ecosistema Leuser e lancio di una campagna internazionale contro un progetto di sviluppo di dighe che minacciano di distruggere l’habitat naturale di una popolazione di 400 orangutan.
Come è possibile contribuire in prima persona al concretizzarsi del progetto “All’orango io ci tengo”?
Per un anno, dal 1° ottobre 2016 al 1 ottobre 2017, Di Leo Pietro spa ha deciso di sostenere il progetto “All’orango io ci tengo” destinandovi l’1% del ricavato dalla vendita della linea di biscotti Fattincasa (fino a un tetto massimo di 50.000€).
Ecco quindi che acquistando una (o più) confezioni di biscotti della linea Fattincasa Di Leo potremo anche noi dare il nostro contributo sapendo che l’1% della nostra spesa sarà devoluto a questo progetto.
Non solo, scegliendo di acquistare on line (a € 17,94 spese di spedizione incluse) tutti i prodotti della linea Fattincasa, è possibile ricevere in omaggio la simpatica maglietta dell’orango e il cappellino abbinato; un’ulteriore contributo concreto a questo progetto può venire proprio da questi ultimo due: indossandoli, facendosi una foto e condividendola sui social con l’hashtag #allorangoiocitengo potremo infatti diffonderne la conoscenza e quindi contribuire al suo successo.
Chi è Di Leo Pietro Spa?
Di Leo Pietro Spa è un’azienda nata ad Altamura (Bari) nel 1860 e specializzata nella produzione e commercializzazione di prodotti da forno, con sede a Matera.
L’attività di Di Leo Pietro Spa è ormai da anni svolta portando avanti l’impegno per la sostenibilità ambientale: già in tempi non sospetti (25 anni fa), Di Leo ha scelto di prendere una posizione ben precisa sull’utilizzo dell’olio di palma diventando sia la prima azienda a non utilizzare olio di palma in alcuni prodotti sia la prima a comunicarne l’assenza sul pack e in tv.
Nel 2014 Di Leo Pietro Spa, ha infine avviato il percorso volto all’eliminazione dell’olio di palma dal 100% dei suoi prodotti e, promuovendo ora il progetto ‘All’orango io ci tengo’, dà ancora una volta conferma del suo impegno verso la salvaguardia ambientale dimostrando come la salubrità del prodotto possa estendersi non solo dal produttore al consumatore ma anche dal consumatore all’ambiente.
I tuoi commenti sono benvenuti!