Come riconoscere le scarpe sostenibili sfuggendo al green washing nel settore moda? Dove acquistarle visto che nella grande distribuzione e nei negozi al dettaglio sono ancora nella maggior parte dei casi assenti?
Queste sono alcune delle domande a cui cercherò di rispondere con questo post collegato al filone della moda sostenibile.
Da dove proviene l’esigenza di scarpe sostenibili
Rispetto al passato la sensibilità di noi consumatori è decisamente aumentata facendo sì che sempre più spesso ci si interroghi sulla storia del prodotto che si sta acquistando e sul costo richiesto all’ambiente per la sua produzione.
Nessuno di noi è ormai completamente indifferente all’idea che i propri consumi contribuiscano indirettamente a situazioni di sfruttamento di manodopera a basso costo nelle aree povere del mondo o al depauperamento delle risorse ambientali.
La spinta al cambiamento verso la sostenibilità dell’industria calzaturiera è indubbiamente scaturita anche, da un lato dalle norme a tutela dell’ambiente e della sicurezza del lavoro che nel tempo sono state emanate a livello nazionale e internazionale e dall’altro lato, dalle pressioni delle comunità locali interessate dai fenomeni di inquinamento da essa causati.
L’impronta ambientale del processo di produzione delle scarpe
Il processo produttivo calzaturiero è lungo e complesso e quasi tutte le fasi di lavorazione delle scarpe sono caratterizzate da un impatto sull’ambiente, quantificabile in modo anche più netto rispetto ad altri settori della moda.
Pensiamo ad esempio ai materiali tradizionalmente impiegati nel settore (pelli, cuoio, materiali sintetici, vernici e collanti a base di solventi chimici, gomme, metallo, solventi di lavorazione): sono solo in parte riciclabili e generalmente possono risultare, sia pure a diversi livelli, inquinanti.
In varie fasi del processo produttivo i solventi volatili utilizzati producono esalazioni che inquinano l’atmosfera mentre i solventi non volatili possono facilmente inquinare le falde acquifere.
In più, l’attività di produzione e distribuzione delle scarpe produce importanti effetti anche in termini di emissioni di CO2, soprattutto se si considera l’intera filiera delle calzature, dalla produzione delle materie prime sino alla vendita al dettaglio.
A fronte di queste problematiche ambientali tutto il comparto calzaturiero ha iniziato, da circa 10 anni, una progressiva riqualificazione delle produzioni, indirizzandosi verso soluzioni più sostenibili, sperimentando nuovi processi e nuovi materiali finalizzati alla riduzione degli impatti ambientali.
Come le scarpe sostenibili cercano di ridurre l’impatto ambientale del settore calzaturiero
La filiera produttiva della produzione delle calzature è caratterizzata dai seguenti principali aspetti ambientali:
- consumo di materie prime (pelli, similpelli, tessuti), materiali (componenti, materiali da imballaggio) e sostanze (inchiostri, vernici, adesivi, solventi, prodotti per finitura);
- consumo di risorse energetiche, principalmente energia elettrica per il funzionamento delle macchine;
- emissioni in atmosfera contenenti composti organici volatili legati all’utilizzo di prodotti a solvente;
- rifiuti (scarti, sfridi e cascami di lavorazione, imballaggi);
- rumore da parte di alcune macchine operatrici.
La produzione di scarpe sostenibili punta ad applicare soluzioni di miglioramento ambientale sia nelle diverse fasi del processo produttivo che nella supply chain globale:
Scarpe sostenibili & scelta di materie prime più sicure / meno inquinanti
Dal punto di vista della materia prima le industrie calzaturiere hanno progressivamente eliminato o ridotto l’uso delle sostanze più pericolose per la salute (ad es. solventi più inquinanti per l’ambiente e sostanze organiche volatili tossiche) ed hanno cominciato a sostituire sia le sostanze conosciute come inquinanti per le falde acquifere che quelle potenzialmente cancerogene, con sostanze via via meno pericolose.
Scarpe sostenibili & recupero degli scarti di lavorazione
Molto si è fatto e si sta facendo per il recupero degli scarti di lavorazione in pelle e cuoio: a seconda dei casi possono essere utilizzati come materia prima per la produzione di cuoio rigenerato o cuoio torrefatto trovare impiego nella produzione di fertilizzanti e di proteine.
Logistica & Supply Chain delle scarpe sostenibili
Oggi, chi compra un prodotto di moda vuole sapere come è stato prodotto e se nel corso della sua produzione l’impresa ha violato i diritti fondamentali delle persone e dei lavoratori, oppure se ha inquinato l’ambiente in modo inaccettabile, ha dissipato energia o ha prodotto un eccesso di gas serra e così via.
Ottenere informazioni chiare e univoche su questi aspetti è piuttosto complicato perché la filiera di produzione delle scarpe può prevedere materiali e input produttivi provenienti da centinaia di fornitori e pone quindi grandi difficoltà rispetto alla misurazione dell’impatto energetico e delle emissioni di gas serra connesse alla produzione.
L’impegno più comune che molte aziende stanno prendendo è quello relativo alla riduzione degli imballaggi o implementazione di imballi in materiale riciclato.
Le iniziative dei gruppi internazionali per rendere le scarpe sostenibili
Ad oggi solo pochi grandi gruppi internazionali calzaturieri si stanno preoccupando di misurare e contenere l’impatto ambientale delle proprie produzioni di scarpe.
Timberland ad esempio ha introdotto il Green Index, un sistema di “rating” in grado di misurare – su una scala da 1 a 10 – l’impronta ecologica delle calzature prodotte, calcolata in funzione di 3 fattori (impatto climatico ovvero emissioni di gas serra, sostanze chimiche utilizzate, consumo di risorse) e comunicata ai consumatori attraverso un apposito box informativo apposto sul package di prodotto.
Anche Nike ha fatto e sta facendo grossi sforzi per la riduzione dell’impatto ambientale dei propri prodotti. I nuovi prodotti vengono sviluppati seguendo le “7 regole della progettazione per l’ambiente”, diverse sostanze chimiche dannose sono state eliminate dalle sue produzioni (cloruro di polivinile e PVC, i gas serra esafluoruro di zolfo e perfluoropropano utilizzati nella produzione dei cuscinetti ad aria), è stata avviata una politica di compensazione delle emissioni.
Adidas dedica molta attenzione alla propria supply chain e nel 2012 ha ridotto di 140 grammi per ogni paio di scarpe le emissioni di composti organici volatili (COV).
Reebok sta portando avanti un programma di riduzione degli agenti chimici dannosi (eliminazione progressiva di PVC, riduzione di COV) e nella sua produzione utilizza un sistema di stampaggio a iniezione che riduce notevolmente gli scarti della produzione della suola ed utilizza adesivi solidi termofusibili.
La certificazione delle scarpe sostenibili
Trasversalmente alle iniziative portate avanti dalle singole case produttrici, per certificare le scarpe sostenibili si è mosso Ecolabel, il marchio comunitario di certificazione ambientale ad adesione volontaria che viene concesso a quei prodotti e servizi che rispettano criteri ecologici e prestazionali stabiliti a livello europeo.
I criteri sono definiti a livello europeo per gruppi di prodotto/servizio, usando l’approccio “dalla culla alla tomba” che rileva gli impatti dei prodotti sull’ambiente durante tutte le fasi del ciclo di vita considerando in particolare aspetti come il consumo di energia, l’inquinamento delle acque e dell’aria, la produzione di rifiuti, il risparmio di risorse naturali, la sicurezza ambientale e la protezione dei suoli.
L’ultimo aggiornamento dei criteri relativi al settore calzaturiero è di Settembre 2016 e mira a promuovere prodotti aventi un impatto ambientale ridotto, durevoli e poveri di sostanze pericolose.
Protagonista non solo la dimensione ambientale ma anche quella sociale dello sviluppo sostenibile: sono stati introdotti requisiti relativi alle condizioni di lavoro presso il sito di assemblaggio finale.
Dunque, per ottenere il marchio di qualità ecologica le calzature devono rispettare criteri specifici relativi all’origine delle materie prime (pelli, cotone, legno, sughero e fibre artificiali di cellulosa), alla concia delle pelli, alla riduzione del consumo idrico, alle emissioni in acqua, ai composti organici volatili (Cov), alle sostanze pericolose e con restrizioni d’uso, ai parametri che contribuiscono alla durata, alla responsabilità sociale delle imprese per quanto riguarda il lavoro, all’imballaggio e alle informazioni da riportare sulla confezione.
Ad esempio sull’imballaggio (che deve essere al 100% di materiale riciclato) devono essere riportate le istruzioni per allungare la vita delle scarpe come indicazioni per la pulizia e la cura e le diciture «Ripara le calzature invece di buttarle via: è meno dannoso per l’ambiente.» oltre a «Smaltire le calzature presso l’apposito punto di raccolta locale.». Mentre l’etichetta facoltativa deve riportare tre delle seguenti dichiarazioni: materie prime di origine naturale gestite in modo sostenibile, inquinamento ridotto nei processi produttivi, uso minimo di sostanze pericolose, testato per durare, xx % cotone biologico (dichiarazione consentita solo se oltre il 95 % di tutto il cotone è biologico).
Effettuando la ricerca sul catalogo Ecolabel settore calzature risulta evidente come siano ancora pochissimi i prodotti/aziende che hanno richiesto ed ottenuto la certificazione: soltanto 4 aziende per un totale di 40 prodotti di cui nessuno italiano, una vera tristezza se consideriamo il il predominio del calzaturiero italiano in Europa.
E questo fa scaturire due ordini di riflessioni. In primo luogo, il dato conferma la complessità del prodotto “scarpa” e la difficoltà nel renderlo adeguatamente eco-compatibile in tutte le sue parti. In secondo luogo, tralasciando le possibili difficoltà derivanti da criteri molto stringenti necessari per ottenere il marchio, è evidente che la strada da compiere in senso sostenibile è ancora lunga per le aziende calzaturiere.
Dove comprare scarpe sostenibili
Non so come funzioni nella vostra zona ma nella mia trovare scarpe sostenibili nei punti vendita fisici è grosso modo impossibile quindi internet costituisce ancora mezzo privilegiato sia per conoscere bei progetti sostenibili che per l’acquisto.
Eccovi l’elenco dei produttori e punti di acquisto italiani di scarpe sostenibili più completo che sono riuscita a creare.
Le scarpe sostenibili di Astorflex
Astorflex è un calzaturificio alle porte di Mantova che dal 2008 si è convertito completamente al prodotto biologico.
Partita con due modelli, oggi l’azienda propone diversi modelli, accomunati tutti dalla stessa filosofia e rivolti a una clientela dallo spirito critico che acquista scarpe consapevole di ciò che le compone e del lavoro che è servito a produrlo.
La “ricetta” per la sostenibilità proposta da Astorflex comprende i seguenti “ingredienti”: filiera corta (dal produttore al consumatore), tracciabilità della provenienza delle materie prime, materiali naturali, biodegradabili e a basso impatto ambientale, trasparenza, eticità, investimenti continui per l’eliminazione della chimica nella scarpa e per la salubrità dei laboratori. I pellami sono prodotti con un antico procedimento, ormai abbandonato per l’elevato costo e i lunghi tempi di preparazione: la concia avviene con tannini vegetali, il processo di putrefazione delle pelli viene fermato immergendole in vasche contenenti una miscela di acqua e corteccia di quercia e mimosa polverizzate, l’essiccazione avviene all’aria e le pelli vengono ammorbidite con grassi animali e tinte con aniline.
Il risultato? Pelli più sane e traspiranti (non c’è ristagno di batteri e quindi di cattivi odori), nessuna allergie da contatto da cromo e basso impatto ambientale (poco consumo d’acqua e di energia elettrica). Buona parte delle suole utilizzate per le calzature è in sole crepe, gomma naturale lavorata in lastre per uso calzaturiero, ottenuta dalla coagulazione e dal successivo essicamento del lattice prodotto da alberi di Hevea brasilienis, l’“albero della gomma”, senza aggiunta di prodotti chimici e coloranti.
La vendita avviene tramite lo shop proprietario, tramite rivenditori come Ragioniamo con i piedi e per alcuni modelli anche su Amazon.
Le scarpe sostenibili di Altramoda
Altramoda è il sito di e-commerce italiano dove trovare il più vasto assortimento di abbigliamento biologico e articoli naturali per tutta la famiglia. La selezione di prodotti Altramoda offre un’alta qualità ad un prezzo accessibile e rispetta requisiti come la trasparenza della filiera, i diritti dei lavoratori, un processo di produzione ecologico e sostenibile, sicurezza per la pelle e la salute. Nell’ambito delle calzature Altramoda propone principalmente pantofole realizzate in materiali naturali quali cotone biologico, lana biologica e caucciù naturale per le suole.
Le scarpe sostenibili di Cammina Leggero
Cammina Leggero è un progetto che propone calzature e accessori vegan realizzati con materiali ecocompatibili. Tutta la produzione avviene, privilegiando un’economia a filiera corta, nel Nord Italia appoggiandosi a realtà artigiane locali del settore calzaturiero, non lontane del luogo di progettazione. Non vengono utilizzate pelli, cuoio, lana, seta o qualsiasi altro materiale che possa provocare inutili sofferenze agli animali. La vendita delle scarpe sostenibili Cammina Leggero avviene tramite lo shop online proprietario.
Le scarpe sostenibili di Fera Libens
Fera Libens è un marchio che porta avanti un nuovo concetto di calzatura che fonde il rispetto per gli animali al design e al Made in Italy.
Fera Libens unisce Etica (nessun materiale derivante da animali), Estetica (design elegante e classico) e Qualità (la produzione è affidata a piccoli calzaturifici artigianali, simbolo del Made in Italy).
Le scarpe sostenibili di NaturalShoes
Naturalshoes è uno shop online italiano multimarca che propone una selezione di marche di scarpe prodotte con pellami lavorati in maniera naturale e con lavorazioni a basso impatto ambientale. I marchi trattati non sono solo eco-friendly ma tra quelli che lo sono è possibile trovare El Naturalista, Natuned, Natural World, Toms, Veja.
Le scarpe sostenibili di Ragioniamo con i Piedi
Ragioniamo con i piedi nasce nel 2008 con l’obiettivo di proporre collezioni di scarpe a filiera corta (dal produttore al consumatore), fatte in Italia, con finiture artigianali, pellame a concia vegetale, dove chimica e materiali sintetici sono esclusi il più possibile. Scarpe che durano anni, sono risuolabili e riparabili, in cui le fodere non lasciano il colore e assorbono il sudore, dal prezzo onesto e garantito per quello che realmente ricevi. La produzione avviene ad Este (PD) e la distribuzione avviene attraverso mercatini, spaccio aziendale, shop online proprietario e rivenditori selezionati tra cui Macrolibrarsi.
Le scarpe sostenibili di Risorse Future
Risorse Future nasce dal marchigiano calzaturificio DEFA’S che produce calzature all’interno del Distretto Calzaturiero del Fermano dal 1955; a fine 2010 il calzaturificio ha decide di dare vita al progetto Risorse Future, dedicato alla produzione di calzature ecosostenibili rispettose della natura sia nei materiali usati che nei procedimenti di lavorazione. L’incontro con il progetto “EcoMarcheBio” ha portato alla realizzazione di due linee di calzature Vegan in materiali vegetali (canapa e sughero) con suole in bioplastica Api, un materiale innovativo derivato dalla canna da zucchero che unisce alle caratteristiche tipiche della plastica normale un alto livello di biodegradabilità. La vendita delle scarpe sostenibili Risorse Future avviene con una rete di vendita ristretta sul territorio nazionale e soprattutto sul negozio on line proprietario.
Le scarpe sostenibili di Vave
VaVe è un brand tutto italiano, proveniente dal distretto calzaturiero marchigiano, che propone scarpe in canapa con tessuti lavorati in Italia e suola in bio-plastica, che fanno del rispetto dell’ambiente e di un nuovo modo di intendere la calzatura il proprio cavallo di battaglia.
Le scarpe VaVe sono composte da: tomaia in canapa 100% utilizzata sia al naturale che trattata con tinture a basso impatto ambientale, prive di metalli pesanti e certificate GOTS; lacci in iuta; occhielli nickel free, anallergici; suola realizzata con un poliuretano termoplastico (di origine biologica) derivante da materie prime vegetali rinnovabili e dall’impatto ambientale ridotto rispetto all’impiego di materie prime di origine sintetica; collaggi a base d’acqua; soletta interna biodegradabile per il 95% composta per l’85% da fibra di mais ed il restante 15% da altre fibre naturali. Una parte della loro gamma è anche disponibile su Amazon.
Le scarpe sostenibili di Vegan Shoes Italy
VeganShoes.it è uno shop online fondato da Veronica e Giovanni che propone scarpe prive di materiali di origine animale, realizzate a partire da materie prime facili da riciclare, senza cromo, eco-friendly, cruelty-free e sostenibili dal punto di vista delle risorse impiegate.
Tra i marchi di scarpe sostenibili trattati troviamo Artelusa, Cienta, Ecoalf, El Naturalista, Fera Libens, Nae, Natural World, Ria Menorca, Scotti Vegan Shoes, VeganBio, Wvs, Womsh.
Le Scarpe sostenibili di Womsh
Womsh è un progetto nato nel 2011 che propone calzature completamente progettate, fabbricate e confezionate in Italia.
Grazie alla collaborazione con Lifegate le emissioni di CO2 innescate dalla produzione delle scarpe sostenibili Womsh vengono calcolate, monitorate, ridotte e compensate attraverso progetti di creazione e tutela di foreste e azioni concrete che mirino all’adozione di energie rinnovabili e pulite.
Parliamo poi di sneaker a impatto zero perché una volta che arrivano a fine vita possono essere gettate negli appositi contenitori disponibili presso i rivenditori autorizzati e vengono riciclate trasformandole in pavimenti anticaduta nei parchi giochi.
Parte della loro gamma è disponibile anche su Amazon.
I marchi di scarpe sostenibili disponibili su Amazon
A sorpresa anche Amazon rende disponibili nel suo sconfinato catalogo anche alcuni modelli di scarpe prodotti da brand sostenibili:
- Astorflex , ne abbiamo appena parlato quindi non sto a dilungarmi ulteriormente. Qui i modelli disponibili.
- Cienta, un brand spagnolo che promuove lo sviluppo naturale e corretto dei piedi dei bambini; utilizza solo materiali naturali e la tecnologia più avanzata per garantire qualità e leggerezza. Qui i modelli disponibili.
- Ecoalf , un brand che fa del riciclo la sua caratteristica distintiva: contribuisce a ripulire il mondo da rifiuti come bottiglie di plastica, copertoni di automobili etc. che l’azienda trasforma in prodotti di moda tra cui scarpe sostenibili. Qui i modelli disponibili.
- El Naturalista , un brand molto conosciuto per la politica attenta all’ambiente e per l’utilizzo di materie prime naturali ed il riutilizzo delle eccedenze; con la sua linea Vegan si impegna a rispettare ancora più il Pianeta ed utilizzare materiali riciclati e Cruelty-free. Qui i modelli disponibili.
- Nae, acronimo di: “No Animal Exploitation” è un brand portoghese che realizza calzature con materiali naturali e riciclati. La loro strategia è creare prodotti moderni, ideati per l’utilizzo quotidiano, fabbricati solo ed esclusivamente in fabbriche dove si rispettano i dipendenti e non si utilizzano prodotti di origine animale o che danneggiano l’ambiente. Qui i modelli disponibili.
- Natural World Eco Shoes , un marchio giovane che nasce con l’intento di creare scarpe 100% ecologiche. L’essenza del brand è l’amore per la naturalezza e l’autenticità dei prodotti, che uniscono moda e filosofia ecologica. Qui i modelli disponibili.
- Ria Menorca , azienda che vanta 70 anni di esperienza nella produzione di Minorchine fatte a mano e comprende una nuova linea di calzature Vegan realizzate con materiali Bio e riciclati. Qui i modelli disponibili.
- Tom’s Shoes un brand che per ogni paio di scarpe vendute dona un nuovo paio ai bambini bisognosi. One for One®. Qui i modelli disponibili.
- VaVe ne abbiamo appena parlato quindi non sto a dilungarmi ulteriormente. Qui i modelli disponibili.
- Veja si tratta di un produttore di scarpe francese dalla vision basata su principi come fair trade ed ecologia, capace col suo operato di unire economia, iniziative sociali ed ambientali: nella produzione delle sue scarpe, che avviene in Brasile, usa cotone biologico o riciclato per le parti in tessuto e gomma del commercio equo solidale per le suole. Qui i modelli disponibili.
- Womsh ne abbiamo appena parlato quindi non sto a dilungarmi ulteriormente. Qui i modelli disponibili.
Io personalmente ho finora provato solo due modelli Natural World Eco Shoes ma alla prossima necessità di acquisto valuterò uno dei brand di cui vi ho appena raccontato.
Voi avete mai comprato scarpe sostenibi ?
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Fonte informazioni sulla sostenibilità nel settore calzaturiero: studio Ares 2.0
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