Come ormai avrete capito se leggete con una certa costanza il blog, il periodo della gravidanza per me ha coinciso con il desiderio di documentarmi approfonditamente su alcune delle tematiche inerenti la salute dei bambini e la selezione dei prodotti più corretti per non danneggiarla a lungo termine ed infatti già vi ho già ad esempio parlato del lavoro di documentazione che ho fatto sui marchi di pannolini ecologici usa e getta.
Dal momento che questo articolo risulta quasi sistematicamente al top dei post più letti del blog deduco che il tema dei prodotti ecologici per bambini sia di un certo interesse per cui ho pensato di mettervi a conoscenza anche degli esiti della ricerca che ho fatto sulle salviette ecologiche per il cambio .
Come già vi avevo spiegato nel post in cui ho parlato del fenossietanolo nei cosmetici per bambini, la scelta delle salviette per il cambio – essendo un prodotto spesso utilizzato più volte al giorno sulla pelle dei bambini e senza un successivo risciacquo – merita sicuramente un’attenta valutazione.
A ben pensarci le salviette imbevute per il cambio fino a poco tempo fa nemmeno esistevano eppure in pochi anni sapienti responsabili marketing sono riusciti a trasformarle in uno strumento indispensabile per sostituire l’acqua nella pulizia del bebè ad ogni cambio pannolino con il risultato che noi neo-genitori ci ritroviamo quasi inconsciamente a farne incetta; e come non farlo?! Sono piacevoli al tatto e all’olfatto, ci promettono che la pelle del nostro pupo sarà liscissima e le loro graziose confezioni in toni pastello riportano sempre un bel bimbo che sorride! E così quello che dovrebbe essere un ausilio per i casi in cui ci si trova a fare il cambio in condizioni disagiate fuori casa, si trasforma in una soluzione abbondantemente utilizzata anche tra le mura domestiche perché, ammettiamolo pure, pulire un bimbo lasciandolo sul fasciatoio è molto più comodo che portarlo ogni volta sotto l’acqua corrente.
Una comodità che però costa cara: non solo al portafoglio ed all’ambiente ma anche alla futura salute dei bambini se consideriamo che queste salviette non sono tutte innocue e spesso nascondono al loro interno conservanti, fungicidi, profumi, siliconi e paraffina.
Ma vediamo insieme quali sono gli ingredienti che andrebbero tenuti sott’occhio!
Le salviette imbevute sono studiate in modo tale da poter essere conservate per mesi e anche anni senza che nell’umido si sviluppino batteri e muffe; ciò si ottiene con un liquido costituito da acqua sterilizzata in cui sono disciolte sostanze conservanti. I conservanti più spesso utilizzati a tale scopo sono parabeni (Butil, metil, isobutil) e fenossietanolo che però agiscono come perturbatori endocrini ovvero rischiano d’interferire con il sistema ormonale e riproduttivo; altri conservanti, un tempo più diffusi ma oggi fortunatamente poco utilizzati, sono i cessori di formaldeide (ad es. Dmdm hydantoin o Imida zolidinyl urea).
Passiamo agli emollienti sintetici (siliconi, talco e paraffina), responsabili della tanto decantata pelle morbida: non apportano una reale idratazione ma altro non fanno che una bella patina che occlude la pelle; gli emollienti naturali esistono (aloe, camomilla, orzo, olio di oliva) ma sono presenti in pochi prodotti!
Ci sono poi i peg (il più diffuso è il Peg-40 Hydrogenated Castor Oil), utilizzati come emulsionanti, ma che aumentano la permeabilità della pelle facilitando l’assimilazione di eventuali altre sostanze nocive,
Ed infine cosa dire di quel profumo accattivante che tanto ci ricorda la pelle del bambino?! Purtroppo la legge non impone di distinguere i profumi naturali da quelli sintetici peccato che quelli sintetici (specie limonene e geraniol) – i più largamente utilizzati – siano spesso causa di allergie.
Vero è che tutte queste sostanze sono presenti in dosi infinitesimali, ma se moltiplichiamo i pochi milligrammi, anziché per i casi di emergenza del cambio fuori casa, per tutte le pulizie quotidiane dei primi 1-2 anni di vita del bambino, il timore che non siano poi così innocue potrebbe essere fondato!
Estremamente formativo ed interessante è stato per me lo speciale sulle salviette imbevute per il cambio pubblicato da Il Salvagente nell’agosto 2012 (analisi di 15 marche presenti sul mercato italiano), a cui mi sono ispirata per scrivere questo post; molto interessante anche un recente articolo che ho scoperto su Femininbio (analisi di 10 marchi ampiamente diffusi in Francia).
Cosa ci raccontano? Che i classici marchi che siamo abituati a vedere sugli scaffali (Chicco, Fissan, Huggies, Nivea, Pampers..) non sono, per l’uno o per l’altro ingrediente, sicuri al 100% come saremmo portati a pensare!
E allora che fare?!
La risposta che mi sono data io è piuttosto semplice: cercherò di non utilizzare queste salviette per il cambio fatto in casa dove in fin dei conti tutti i santi aiutano (l’acqua è sempre a portata di mano ed ho qualche morbida salvietta lavabile in cotone biologico del marchio ImseVimse) e di utilizzare salviette imbevute più ecologiche come ausilio per i cambi fuori casa 🙂
Volete sapere quali sono le salviette ecologiche per il cambio che sono riuscita a scovare 😉
Beh allora dovrete aspettare la prossima puntata perché questo post è già decisamente diventato troppo lungo e mi dispiacerebbe davvero troppo se la vostra attenzione venisse a meno proprio sul più bello!!
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