Se anche voi siete donne in età fertile il ciclo mestruale è un appuntamento mensile a cui, salvo gravidanze o altri problemi medici, è difficile sfuggire.
È un appuntamento talmente fisso e ineluttabile che molte di noi, me compresa, difficilmente si soffermano a pensare al fatto che anche la gestione del ciclo mestruale è un ambito su cui possiamo effettuare delle scelte e che tali scelte hanno un impatto ambientale ben lontano dall’essere indifferente.
I giorni del ciclo mestruale sono un momento delicato un po’ per tutte, una situazione in cui l’abitudine la fa da padrona perché ciascuna di noi, dopo anni di prove, ha finito per trovare l’assorbente giusto per sentirsi sicura e a proprio agio e allontanarsi dalla propria comfort zone non solo non è banale ma un po’ anche ci spaventa se non consideriamo la questione sotto tutti i punti di vista.
Ciclo mestruale con assorbenti e tamponi usa e getta : l’impatto ambientale di questa scelta
Dovete sapere, se già non fa parte del vostro background, che la maggior parte degli assorbenti e tamponi usa e getta sono realizzati in cotone e materiale sintetico tra cui le polveri super assorbenti (SAP), dei derivati chimici del petrolio che trasformano i liquidi in gel aumentando l’assorbenza; per rendere più gradevole l’aspetto degli assorbenti il cotone che li compone viene solitamente sbiancato con il cloro e talvolta viene anche addizionato di fragranze. Il risultato è che più o meno consapevolmente mettiamo a contatto delle nostre parti intime sostanze che possono risultare nocive, provocare prurito e irritazioni.
Purtroppo gli effetti negativi di questa scelta non riguardano solo noi e la nostra salute ma anche quella dell’ambiente che ci circonda 🙁 E il motivo è presto detto: considerando che l’età media del primo ciclo mestruale è circa 12 anni e quella della menopausa circa 50 anni abbiamo una media di 38 anni fertili = 456 cicli mestruali a donna. Immaginando poi che il ciclo duri 5 giorni e che vengano usati 5 assorbenti al giorno arriviamo a stimare che ogni donna consumi nella sua vita fertile ben 456×25 = 11.400 assorbenti…una montagna!
Non è ancora sufficiente a sconvolgervi? Beh considerate che gli assorbenti e i tamponi usa e getta sono tra i rifiuti più difficili da smaltire: le bustine in plastica che li avvolgono, gli applicatori, le strisce e la copertura adesiva hanno un degrado molto lento, calcolato in circa 500 anni! Considerando le 16.012.000 donne in età fertile italiane (Istat), scopriamo che ogni anno vengono consumati 6.000.500.000 assorbenti/tamponi ovvero circa 120.100.000 kg/anno di rifiuti difficili…
Di fronte a questi numeri/volumi non trovate che considerare l’ipotesi di passare agli assorbenti esterni lavabili o alla coppetta mestruale sia per lo meno doveroso?
Ciclo mestruale con assorbenti lavabili e coppetta…tutta un’altra storia!
Passare agli assorbenti esterni lavabili o alla coppetta mestruale è un gesto semplice ma concreto a vantaggio dell’ambiente.
Considerando infatti che la coppetta mestruale ha una vita media di 10 anni, a fronte di 1 sola coppetta avremo evitato di “produrre” circa 3000 tamponi rifiuto mentre se scegliamo di utilizzare gli assorbenti lavabili (che hanno una vita media di 5 anni) con soli 4 lavabili eviteremo di produrre circa 1500 assorbenti rifiuto…una differenza enorme, non trovate?
Basta essere aperte a sperimentare nuove soluzioni e non essere prevenute verso ciò che è nuovo: la coppetta ad esempio è confortevole e offre maggior libertà e autonomia dei tamponi mentre la gestione degli assorbenti lavabili non è improponibile perchè la lavatrice può tranquillamente fare il lavoro per noi e loro si asciugano molto rapidamente.
E se proprio non ce la sentiamo di cambiare le nostre abitudini dalla sera alla mattina non dobbiamo scoraggiarci: anche le soluzioni “ibride” portano già un indubbio vantaggio all’ambiente! Ad esempio è possibile usare la coppetta solo durante il giorno o gli assorbenti lavabili solo quando si è in casa e durante la notte…
E se “vorrei usare gli assorbenti lavabili ma la loro gestione mi sembra troppo impegnativa” o “la coppetta mi incuriosisce ma non sono ancora pronta a provarla” non è assolutamente il caso di gettare la spugna perchè da qualche anno sono disponibili in commercio assorbenti e tamponi biodegradabili e compostabili!
Ciclo mestruale con assorbenti e tamponi biodegradabili e compostabili, il primo passo verso la salvaguardia dell’ambiente
Biologico, biodegradabile, compostabile…tante nuove diciture sugli scaffali che un po’ ci confondono…vediamo di capirne un po’ di più.
La biodegradabilità è la capacità delle sostanze organiche e di alcuni composti sintetici di essere decomposti dalla natura. Molti prodotti sono biodegradabili, ma ognuno ha il suo tempo di biodegradazione.
La compostabilità è la capacità di una materiale organico di trasformarsi in compost mediante il processo di compostaggio; un prodotto compostabile deve prima di tutto essere biodegradabile e deve decomporsi in un lasso di tempo relativamente breve (circa 3 mesi). Risulta quindi chiaro che mentre è vero che ciò che è compostabile è sicuramente biodegradabile, non è necessariamente vero il contrario.
Abbiamo poi infine gli assorbenti/tamponi in cotone biologico che sono la scelta ideale per chi soffre di allergie o irritazioni della pelle e prova fastidio e prurito al contatto con gli assorbenti tradizional. L’uso di assorbenti in cotone biologico riduce le possibilità di dermatite da contatto, le irritazioni cutanee e il rischio di allergie questo perchè questo tipo di assorbenti non contiene fibre sintetiche, polveri né fibre chimiche superassorbenti (SAP o SAF), profumo e viene sbiancato con perossido di idrogeno (acqua ossigenata) anzichè con cloro; per non parlare poi del fatto che il cotone biologico per sua stessa definizione entra in contatto con un minor numero di agenti chimici durante la sua coltivazione.
Come riconoscere gli assorbenti e tamponi in cotone biologico? Molto semplice, la confezione dice tutto: gli assorbenti devono essere certificati secondo lo standard internazionale per i prodotti tessili biologici e quindi la loro confezione ne deve riportare il logo.
E come riconoscere invece gli assorbenti e tamponi compostabili? In Italia per essere compostabili gli assorbenti devono riportare il certificato del CIC (Consorzio Italiano Compostatori) e il certificato ICEA. Il Consorzio CIC per apporre il certificato di compostabilità effettua una prova di compostaggio in terra e gli assorbenti, per superarla, devono rispondere ad una serie di requisiti stabiliti da precisi disciplinari tra cui il fatto di non influire negativamente né sul processo di compostaggio né sulla qualità del compost finale.
Dove si buttano gli assorbenti/tamponi compostabili? Prima di gettare assorbenti e tamponi nel bidone dell’umido dobbiamo verificare, come detto prima, le indicazioni riportate sulla confezione inoltre è bene sapere che la politica di smaltimento (compostiera domestica / umido) può variare da zona a zona a seconda dell’ente che si occupa dello smaltimento quindi in generale la miglior cosa da fare è contattare direttamente l’ente di smaltimento della propria zona per informarsi.
Ecco, io con questo direi di aver detto tutto…adesso a voi la scelta! (e/o la parola se volete raccontarmi le vostre esperienze…)
Si ringrazia La Bottega della Luna per aver fornito tutti i dati statistici necessari a scrivere questo articolo, l’immagine di confronto sull’uso degli assorbenti tradizionali/coppetta/assorbenti lavabili e la coppetta che vedete in foto 🙂
Sara Kay dice
Cavoli, chi avrebbe mai pensato ad un tale impatto ambientale per gli assorbenti classici!? Tuttavia secondo me hanno l’innegabile vantaggio della praticità: quando sei fuori casa per molto tempo, o semplicemente hai esigenza di cambiarti in un bagno pubblico, getti il vecchio e ne prendi uno nuovo. Quindi penso che, almeno per queste situazioni, la soluzione “ibrida” sia ottimale; in casa o di notte la scelta eco-bio, fuori casa la scelta più pratica 🙂
Chiara De Leonardis dice
Io utilizzo la coppetta da quando mi è tornato il ciclo dopo il parto, perché i normali assorbenti ancor prima della gravidanza mi avevano sviluppato una fastidiosa allergia. Mi trovo benissimo! Per quanto inizialmente fossi incuriosita, ma un po’ incerta, dal secondo ciclo in poi non ho avvertito alcun fastidio o imbarazzo nell’uso. Assolutamente consigliata!