Vivere senza plastica o plastic free che dir si voglia è possibile nel mondo odierno?
In tutta onestà no, non lo è, perchè la plastica è ovunque sia a livelli microscopici che macroscopici: il pc e la tastiera stessa con cui sto scrivendo in questo momento sono per buona parte composti di plastica e altrettanto il mouse e le biro che ho nel portapenne di fronte a me quindi vivere plastic free in senso letterale non è possibile ma se ampliamo gli orizzonti e per plastic free intendiamo la volontà di ridurre o eliminare gli oggetti che non è indispensabile che siano di plastica allora sì che possiamo fare tanto, tutti.
La plastica, un problema di inquinamento globale
Nell’ultimo mezzo secolo la produzione di plastica è aumentata da 5,5 milioni a circa 300 milioni di tonnellate e sono letteralmente inquietanti i dati che dicono che di questi almeno 8 milioni (1 camion al giorno) finiscono nell’oceano!
Secondo il Center for Biological Diversity, nei mari di tutto il mondo c’è così tanta plastica che si ritiene che più della metà degli animali marini ne abbia ingerito una parte; il solo Mar Mediterraneo ne accoglie giornalmente oltre 700 tonnellate.
Il risultato? Le materie plastiche costituiscono fino all’85% dei rifiuti marini trovati lungo le coste, sulla superficie del mare e sul fondo dell’oceano; non solo, costituiscono sia una minaccia per le specie marine e gli ecosistemi che per la nosta salute ed hanno implicazioni significative su importanti settori economici come il turismo, la pesca, l’acquacoltura.
E non parliamo solo degli oggetti di plastica di grandi dimensioni che si accumulano nelle zone di risacca ma anche di microplastiche (particelle di dimensione inferiore ai 5 mm) spesso invisibili agli occhi una volta che sono disperse nell’ambiente: possono provenire dai prodotti cosmetici e per l’igiene personale, dai prodotti industriali o derivare da pezzi di plastica più grandi che si degradano e – qualunque sia la loro fonte – sono terribilmente infide perchè le loro ridotte dimensioni fanno sì che possano passare con facilità attraverso i filtri delle acque reflue rendendo impossibile il loro recupero una volta in mare.
Cosa sta facendo la legge per arginare il problema plastica ed andare verso uno stile di vita plastic free
Il 16 gennaio 2018 la Commissione europea ha adottato la “Strategia europea per la plastica” con l’intento di:
- rendere riciclabili tutti gli imballaggi di plastica nell’UE entro il 2030.
- affrontare la questione delle microplastiche (partendo dalle microsfere di plastica aggiunte intezionalmente nei prodotti, bandite dal 2020).
- frenare il consumo di plastica monouso e quindi arginare l’inquinamento dei mari.
- raccogliere il 90% delle bottiglie di plastica monouso per bevande entro il 2025.
Anche l’Italia sta seguendo queste linee guida: penso ad esempio alla recente e discussa legge sui sacchetti biodegradabili a pagamento per frutta e verdura, al divieto dei bastoncini per la pulizia delle orecchie in plastica (operativo dal 1° gennaio 2019), al divieto dei prodotti cosmetici con microplastiche (attivo dal 1° gennaio 2020).
Non solo, il Ministero dell’Ambiente da fine 2018 ha avviato un percorso per diventare “plastic free” e sta sollecitando tutte le amministrazioni pubbliche affinchè siano da esempio ai cittadini, bandendo la plastica monouso (link al progetto Io sono Ambiente).

Cosa possiamo fare noi per essere più plastic free : ecco 10 primi e facili passi
La cosa bella del cammino verso uno stile di vita plastic free è che possiamo intraprenderlo tutti da subito e che cambiando un numero minimo di nostre abitudini possiamo drasticamente ridurre la nostra produzione di rifiuti di plastica.
Non vi sembra vero? Leggete un po’ qua e ditemi se non trovate almeno 2 o 3 idee che potreste applicare da subito.
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Plastic Free è…eliminare o ridurre le bottiglie di plastica
Lo sapevate che noi italiani beviamo in media ogni anno 208 litri d’acqua in bottiglia a testa? Siamo i primi in Europa (dove la media è di 106 litri a testa) e secondi nel mondo (prima di noi i messicani con 244 litri).
Un triste primato considerando che l’energia che serve per produrre e distribuire l’acqua in bottiglia è circa 2000 volte quella necessaria per ottenere la stessa acqua da un rubinetto collegato all’acquedotto!
Operare scelte più sostenibili in questo campo è piuttosto facile: basta usare l’acqua del rubinetto e versarla in una brocca o in una bottiglia di vetro quando si è a casa e dotarsi di una borraccia riutilizzabile quando si è fuori casa. Vi rimando all’articolo sulle bottiglie ecologiche riutilizzabili in cui ho già sviscerato ampiamente l’argomento.
2. Plastic Free è…evitare i prodotti usa e getta
Ormai siamo letteralmente circondati da oggetti pensati per essere usati una sola volta per poi finire in pattumiera: piatti, bicchieri, tovaglioli, fazzoletti, salviette, contenitori da cucina, cotton fioc e chi più ne ha più ne metta.
Eppure i prodotti ‘riutilizzabili’ sono sicuramente più salutari per il nostro portafoglio oltre che per l’ambiente, perché non ricominciare ad usarli magari senza comprarne di nuovi ma recuperandoli frugando bene nei cassetti o nella credenza di famiglia?
Basterà prestare attenzione a quali sono i prodotti usa e getta che incidono maggiormente sul volume dei nostri rifiuti e scegliere di iniziare a sostituire con un’alternativa duratura proprio quelli. Ecco alcuni esempi che mi vengono in mente:
- piatti, posate e contenitori usa e getta possono essere sostituiti dalle loro controparti in vetro, porcellana e metallo.
- le cannucce
- fazzoletti e tovaglioli di carta possono essere sostituiti da fazzoletti di stoffa e tovaglioli di stoffa.
- gli assorbenti usa e getta possono essere sostituiti dalla coppetta mestruale (di cui esistono infinite marche) e/o dagli assorbenti lavabili. A questo proposito vi ripropongo un articolo di riflessione sulla gestione sostenibile del ciclo mestruale.
- la carta assorbente da cucina può essere sostituita dall’uso di panni in microfibra o dai rotoli di carta di bamboo in cui ciascuno strappo può essere utilizzato ripetutamente prima di essere gettato.
- la pellicola può essere sostituita dalla più ecologica carta per alimenti riutilizzabile in cotone e cera d’api; inoltre gli eventuali avanzi di cibo possono essere conservati in contenitori di vetro anzichè di plastica.
Questi ed altri spunti sono riepilogati anche in un’apposita pagina del blog.
3. Plastic Free è…usare borse della spesa e sacchetti riutilizzabili
Rifiutare i sacchetti della spesa di plastica del supermercato e dei negozi è semplicissimo, basta avere sempre con sè in borsetta delle borse di stoffa : non pesano, occupano poco spazio e permettono di essere pronti per ogni evenienza. Ne esistono di belle e colorate e, se si ha un po’ di familiarità con ago e filo, possono essere anche fatte in casa riciclando vecchi scampoli di stoffa.
Stessa cosa vale per i sacchetti di frutta e verdura che da Gennaio 2018 sono diventati a pagamento: è vero che non tutti i punti vendita lo consentono ma non costa nulla provare a portare dei sacchetti riutilizzabili da casa.
4. Plastic Free è…scegliere con oculatezza i prodotti per l’igiene personale
L’ambito beauty è forse quello della nostra vita a più alta presenza di plastica, lo avete mai notato? E ahimè non solo nei flaconi del packaging ma a volte anche nel cosmetico stesso che potrebbe contenere microplastiche!
Ecco quindi che scegliere accuratamente i nostri prodotti per l’igiene personale può essere un grande fronte di miglioramento: esistono infatti aziende che hanno scelto di adottare packaging in materiali riciclabili (alluminio e vetro) e che le microplastiche non le vogliono vedere neanche dall’uscio.
Per aiutarvi nella scelta ne ho fatto una selezione proprio in questa pagina del blog.
5. Plastic Free è…cambiare tipo di spazzolino!
Ciascuno di noi consuma in media 4 spazzolini l’anno ed ha un’aspettativa di vita di 80 anni…se consideriamo che gli spazzolini tradizionali sono in plastica non riciclabile e altamente inquinante è piuttosto evidente che optando per alternative più sostenibili possiamo fare davvero tanto per l’ambiente.
Alcuni esempi? Gli spazzolini con testine intercambiabili (elettrici o tradizionali) o gli spazzolini in bamboo.
Se vi interessa avevo già scritto ben due post in cui trattavo più ampiamente questo tema : uno sugli spazzolini con testine intercambiabili ed uno dedicato proprio agli spazzolini in bamboo.
7. Plastic Free è…dire addio al cotton fioc
La maggior parte dei bastoncini cotton fioc in commercio ha l’asticella centrale in plastica, scelta economica che ha trasformato negli anni quello che poteva essere un innocuo bastoncino in un vero e proprio killer.
Buttati impropriamente spesso nel WC o finiti per strada perché così piccoli da poter cadere dai sacchetti e dai camion dei rifiuti, si sono trasformati negli oggetti che più invadono i nostri mari e si accumulano sulle spiagge e negli oceani. Le conseguenze? Essere scambiati per cibo da uccelli, pesci e mammiferi, causandone la morte o l’inclusione di sostanze tossiche nella catena alimentare; inutile sottolineare il fatto che le loro dimensioni così ridotte rendano praticamente impossibile l’ipotesi di recuperarli una volta dispersi sulla sabbia o in mare.
L’imminente messa al bando dei bastoncini di plastica pulisci-orecchie avrà sicuramente ricadute positive come l’aumento dei produttori che realizzano bastoncini biodegradabili ma parliamo comunque di un prodotto usa e getta.
La soluzione ideale? Abbandonare definitivamente il cotton fioc usa e getta sostituendolo con alternative più sostenibili come l’oriculi ; io lo uso da anni e l’ho anche regalato ai miei familiari…siamo tutti soddisfatti e non torneremmo mai indietro.
8. Plastic Free è…acquistare sfuso
Qualche mese fa anzichè fermarmi ad acquistare frutta e verdura al supermercato mi sono recata dal fruttivendolo della mia zona ed ho scoperto che lascia scegliere ai clienti se utilizzare il classico sacchetto di plastica oppure dei robusti sacchetti di carta, il primo si paga come previsto dalla legge mentre il sacchetto di carta viene omaggiato da lui. Beh inutile dirvi che ho scelto i sacchetti di carta e che il supermercato non mi ha visto più perchè da allora torno da questo illuminato signore o vado al mercato del contadino dove gli agricoltori mi permettono di ulizzare i miei sacchetti riutilizzabili.
Fare questo passo, ovvero comprare sfuso ed evitare così gli imballi in plasica superflui, credo sia semplice per tutti se parliamo di frutta e verdura magari un po’ meno se parliamo di altri generi alimentari come cereali per la colazione o pasta perchè i negozi sfusi non sono ancora presenti capillarmente in Italia ma anche ciascuno di noi si limitasse a comprare sfuso solo frutta e verdura sarebbe già un grande passo, non trovate anche voi?
8. Plastic Free è…vestirsi con fibre naturali anziché artificiali
Il mercato è letteralmente invaso dalle fibre artificiali: costano poco e permettono altissimi battenti di produzione alimentando il fiorente mercato del fast fashion.
Risultato? Il 63% della produzione tessile globale è costituito da composti derivati del petrolio e le fibre artificiali sono praticamente ovunque: nei collant in microfibra, nelle camicie di poliestere, nelle sneakers, nei giubbotti imbottiti e nelle coperte che appoggiamo sui nostri letti. L’impatto ambientale? Devastante:
- Hanno un processo produttivo altamente inquinante che fa uso di sostanze chimiche pericolose.
- Sono virtualmente impossibili da smaltire, impiegherebbero centinaia di anni per biodegradarsi quindi spesso vengono inceneriti, con rilascio di ulteriori sostanze pericolose.
- Ad ogni lavaggio rilasciano nell’acqua particelle microplastiche, che finiscono negli oceani, causando danni all’ecosistema.
E mentre tutto il mondo si sta mobilitando per ridurre l’uso di plastica l’industria della moda non sembra preoccuparsi troppo anche se la ricerca si sta mobilitando per creare delle alternative più green rispetto ai materiali diffusi oggi.
Quello che possiamo fare noi ragionando in ottica plastic free è pensarci due volte prima di acquistare l’ennesimo economico capo 100% poliestere e privilegiare i tessili a minor impatto ambientale (molto utile a questo scopo la tabella sottostante).
9. Plastic Free è…acquistare ai bambini giochi in legno
Se siete anche voi genitori avrete sicuramente notato come nel mondo dei giocattoli odierni ad imperare sia la plastica e l’uso di batterie per consentire il funzionamento degli accessori tecnologici come suoni e luci.
Eppure i più ecologici giochi in legno hanno molto da offrire:
- Il legno è un materiale vivo e quindi più “caldo” rispetto alla plastica e inoltre è dotato di un profumo ben più caratteristico…ecco quindi che i giochi in legno stimolano tatto e olfatto molto più dei loro fratelli in plastica.
- I giocattoli di legno non hanno delle modalità d’uso troppo precise e visto che non possono contare su accessori ultra-tecnologici esortano e “costringono” i piccoli a utilizzare più fantasia per impiegarli.
- Durevoli e resistenti sono estremamente educativi e insegnano “naturalmente” il rispetto dell’ambiente.
E non costano nemmeno molto di più di quelli in plastica, se si sa sceglierli bene. Potete trovare qualche spunto in questo mio articolo sui Giochi in legno Montessori a meno di 10 euro.
10. Plastic Free è…non abbandonare la plastica usata
I rifiuti di plastica sono purtroppo ovunque e spesso, a causa della terribile abitudine di abbandonarli anzichè conferirli nel bidone più vicino, deturpano le strade, i posti a cui siamo più affezionati e i luoghi di vacanza. Se le spiagge e i fondali marini sono soffocati dalla plastica, questo non significa che dobbiamo rassegnarci a convivere con questa ingombrante presenza ma anzi che dobbiamo agire in prima persona per non contribuirvi e magari anche per migliorare la situazione.
Forse non lo sapete ma esiste un modo per accendere i riflettori su questo grave inquinamento che rappresenta una delle emergenze ambientali più gravi dei nostri tempi: è Plastic Radar, il servizio di GreenPeace per segnalare la presenza di rifiuti in plastica sulle spiagge, sui fondali o che galleggiano sulla superficie dei mari italiani. Per partecipare basta inviare le segnalazioni (foto del rifiuto con marchio e possibilmente anche tipo di plastica visibili+geolocalizzazione) su Whatsapp al numero +39 342 3711267.
I risultati aggregati delle segnalazioni son disponibili su plasticradar.greenpeace.it .
Letture di approfondimento sul tema plastic free
La letteratura sul tema plastic free è in costante crescita, certo è più fiorente all’estero ma anche nei titoli in italiano qualcosa si sta muovendo. Ne trovate una piccola selezione qui:
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Tra questi io personalmente ho acquistato Vivere felici senza plastica , un manuale introduttivo per ridurre la plastica in tutti gli ambiti della propria vita scritto dalla coppia che ha fondato lo shop online Life Without Plastic.
Obiettivo di questo libro è farci capire che è vero che per risolvere il problema plastica sono necessarie azioni globali ma è altrettanto vero che è a livello individuale e di comunità che il cambiamento ha inizio e lo fa attraverso le scelte che facciamo nella vita di tutti i giorni.
Per dimostrarcelo il libro inizia suggerendo alcune rapide azioni che possono essere applicate da tutti, immediatamente e ovunque, per ridurre il proprio uso di plastica.
Poi prosegue spiegando cos’è la plastica e come possa essere pericolosa per la salute e l’ambiente, facendo una carrellata delle materie prime alternative per sostituirla nei prodotti quotidiani e facendoci esaminare il livello di plastica del nostro spazio personale domestico e non.
Oltre a consigli e tecniche per ridurre il proprio livello di plastica, il libro offre un’utile sezione con suggerimenti sui prodotti alternativi per una vita plastic free. Insomma Vivere Felici senza plastica è un libro che non parla solo di teoria ma propone una grande varietà di soluzioni, offrendo consigli pratici e valide alternative.
Avete qualche altro libro da segnalare su questo tema o altri suggerimenti per iniziare il viaggio verso una vita Plastic Free ? Attendo tutti i vostri commenti.
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[…] sorpresa piacevole ma coerente con la filosofia dell’azienda: la consegna ed i prodotti sono plastic free. Tutto è arrivato in un’elegante scatola di cartone grigia riportante i motti […]