La spugna mestruale è una poco conosciuta alternativa ecologica ai tamponi monouso e quindi mi fa piacere parlarvene oggi per stimolare in voi qualche riflessione.
Ormai, per affrontare i giorni del ciclo mestruale, noi donne abbiamo a disposizione diverse possibilità e la spugna mestruale è una di queste solo che molte di noi (me inclusa fino a poco tempo fa) ancora non lo sanno.
C’è chi è rimasta inesorabilmente affezionata agli assorbenti esterni o ai tamponi interni tradizionali, chi ha optato per gli assorbenti compostabili , chi ha scelto gli assorbenti lavabili e infine chi – considerando gli assorbenti poco ecologici e fastidiosi – predilige la coppetta mestruale.

Tutte scelte molto personali a livello di praticità e comfort ma anche dall’indubbio diverso impatto ambientale.
Ma cos’è la spugna mestruale ?
La spugna mestruale non è altro che una vera e propria spugna – sintetica oppure naturale – che può essere inserita all’interno della vagina durante il ciclo e che è in grado di assorbire qualsiasi tipo di flusso senza controindicazioni, fastidi, irritazioni o secchezza.
Una buona spugna mestruale ha una forma anatomica, è morbida ed è disponibile in diverse misure a seconda dell’intensità del flusso che è chiamata ad assorbire.
Si tratta di una vera e propria spugna anatomica, morbida, che può essere in materiale naturale o sintetico, presentare diverse misure a seconda delle esigenze e dell’intensità del flusso ed essere in forma monouso oppure venire utilizzata più volte (fino a 3-4 mesi).
A parte la comodità d’uso e la maggior ecologicità, la principale caratteristica che differenzia le spugne mestruali dagli altri metodi di gestione del ciclo mestruale è il fatto che, mentre le si indossa, è possibile avere rapporti sessuali in tranquillità.
Come si utilizza una spugna mestruale ?

Come potrete immaginare, la spugna mestruale si utilizza inserendola in vagina proprio come se fosse un classico tampone, spingendola verso l’interno così che si adatti perfettamente alla forma del proprio corpo.
Nel caso ne si senta l’esigenza è possibile favorire l’inserimento applicando una goccia di lubrificante sul lato che verrà spinto verso l’alto.

Una volta posizionata, assorbirà il sangue mestruale direttamente all’interno senza provocare spiacevoli fuoriuscite.
Per toglierla, basterà esercitare una leggera contrazione del pavimento pelvico e la spugnetta verrà premuta verso l’esterno rendendo l’estrazione più facile.
Nel caso di difficoltà un ulteriore aiuto può essere quello di adottare una posizione accovacciata perché in questo modo si riduce la profondità della vagina da 9-10 cm fino a 4-5 cm.
Nel caso dei tamponi monouso queste mosse non sono nemmeno necessarie perchè questi sono solitamente dotati di un intaglio che consente di afferrali con la punta di un dito e quindi trascinarli fuori.
Quali tipi di spugne mestruali esistono? E quali sono le differenze nell’uso?

Le spugne mestruali, come accennato poco fa, possono essere:
- in materiale sintetico -> monouso.
- in materiale naturale -> riutilizzabili.
Spugne mestruali monouso in materiale sintetico
Le spugne mestruali in materiale sintetico si caratterizzano per un’estrema igienicità (sono contenute in micro-confezioni singole) e immediatezza d’uso.
La contro parte di questi vantaggi è, come spesso accade, l’impatto ambientale: per ciascun tampone c’è un micro-imballo da smaltire ed il tampone stesso è monouso quindi destinato ad essere buttato a sua volta.
Diciamo quindi che sono un’ottima soluzione se si decide di fare utilizzo di questi prodotti solo a livello occasionale.

Beppy è un brand olandese che propone due diversi modelli di spugna mestruale monouso: WET e DRY. Qual è la differenza?
- WET -> è inumidito con lubrificante ed è più semplice da inserire e rimuovere in quanto’ dotato di un pratico forellino.
- DRY -> ha una forma anatomica ed, essendo privo del forellino, è indicato per le ragazze che hanno già un po’ di esperienza nell’utilizzo di questo dispositivo.
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Altro brand olandese a proporre spugne mestruali monouso è Gynotex ; anch’esse disponibili sia in versione Wet che Dry non sono dotate di alcun forellino per facilitare l’uso ma vantano un peso di soli 2 grammi unito ad un’assorbenza altamente superiore a quella dei prodotti tradizionali.
I materiali spugnosi utilizzati per la produzione di questi tamponi sono assolutamente privi di sostanze tossiche o chimiche e non dannosi per l’ambiente.

Joydivision è un brand tedesco che propone spugne mestruali monouso ma, a differenza degli altri due di cui abbiamo appena parlato, ha previsto diverse taglie di tamponi: Mini, Normal, Professional.
Non solo, Joydivision è molto trasparente nella comunicazione del materiale in cui sono realizzati i tamponi (schiuma di poliuretano). Inoltre è l’unico brand ad avere ottenuto per il suo materiale la certificazione OEKO-TEX STANDARD 100.
Spugne mestruali riutilizzabili in materiale naturale
Le spugne mestruali in materiale naturale sono tipicamente delle spugne di mare, di dimensioni diverse in funzione della tipologia di flusso da contenere:
- Mini (XS): 3-4 cm circa – per flussi molto leggeri.
- Small (S): 4-5 cm circa – per flussi leggeri.
- Medium (M): 5-6 cm circa – per flussi moderati.
- Large (L): 6-7 cm circa – per flussi abbondanti.

Se nonostante la scelta della taglia la spugna, una volta bagnata ed inserita, dovesse risultare fastidiosa è possibile adattarla alle proprie esigenze spuntandone il perimetro esterno con delle forbicine.
Le spugne di mare necessitano di qualche accortezza in più prima del primo utilizzo:
- Accurato lavaggio per rimuovere eventuali particelle di sabbia o altri detriti provenienti dal mare (talvolta il processo di depurazione alla quale è sottoposta la spugna, non è in grado di eliminare tutti i residui marini a causa della sua fitta trama).
- Ammollo in acqua e aceto per neutralizzarne il pH.
Le spugne mestruali di mare si reperiscono piuttosto facilmente online.
Tra i vari marchi che le propongono mi piace particolarmente la proposta del brand italiano Madalù : a differenza di altri marchi rende chiara la selezione della dimensione della spugna e fornisce informazioni complete sulla sua provenienza (Mar Mediterraneo).
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Consigli per una corretta manutenzione delle spugne mestruali di mare
Se trattata adeguatamente una spugna di mare può essere riutilizzata per 3-6 mesi.
Nei giorni in cui viene utilizzata la spugna mestruale va lavata con la stessa frequenza con cui sostituiremmo un tampone. Per farlo è consigliato un primo sciacquo con acqua corrente fredda (per evitare che il sangue coaguli) ed un successivo sciacquo con acqua tiepida (che semplifica la rimozione dei residui finali e del muco nonchè fa raggiungere alla spugna una temperatura più gradevole per il reinserimento).
La pulizia più approfondita, da effettuare tra un ciclo e l’altro, consiste nel mettere la spugna in ammollo in una delle seguenti soluzioni:
- una soluzione 1:2 di aceto e acqua per un paio d’ore.
- una soluzione di 1 /4 di una tazza di perossido di idrogeno e 1/4 di una tazza di acqua. Questa soluzione ha un effetto sbiancante, utile quando la spugna è “oscurata” dall’uso.
- una tazza di acqua tiepida con l’aggiunta di 2 o 3 gocce di olio di tea tree per inibire la crescita di batteri ed eliminare eventuali odori.
Dopo la pulizia la spugna deve essere lasciata asciugare all’aria, evitando di lasciarla in un bagno umido dove può essere infestata da batteri; una volta asciutta è bene conservarla in un sacchettino di cotone o in un calzino pulito.
E con questi suggerimenti direi di aver esaurito il tema spugna mestruale. A questo punto mi resta solo la curiosità? Voi l’avete provata? Io personalmente ancora no.
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